(ANSA) - ROMA, 29 APR - "Un'esperienza che non avevo mai pensato di poter provare. Se ne vieni fuori, come fortunatamente è capitato a me, devi pensare che sia stata utile".
Intanto, nel dolore per la perdita dell'amico ("Le nostre mogli si sentivano per telefono, Germano era a Milano io a Biella, ma sono rimaste sempre in contatto") ripensa all'eccezionalità dell'esperienza vissuta. "Nel letto di ospedale, senza la possibilità di essere assistito da mia moglie, da un parente, ho sperimentato il vuoto", racconta. Un vuoto però, ragiona Pistoletto, "che esiste ed è fondamentale per creare, ma che noi, nella vita convulsa dei nostri tempi, cerchiamo sempre di coprire". Per lui, invece, proprio quel vuoto è stato un elemento fondamentale nella ricerca creativa degli ultimi decenni, del celebre simbolo del Terzo Paradiso, della città dell'arte che ha fondato a Biella e nella quale ha fissato anche la sua dimora e il suo laboratorio.
"Penso al mio simbolo trinamico", dice citando il logo del Terzo Paradiso, "i due cerchi interni che si incontrano con il cerchio interno, che è vuoto, e con questo incontro creano qualcosa. Ecco: proprio quel cerchio centrale indica la presenza di un vuoto necessario per creare e per comunicare".
La malattia come esperienza creativa, dunque, per l'artista e non solo per lui: "Credo che dopo questa pandemia, tutti dovremo fare i conti con quello che è stato e quello che sarà, con la condizione umana. Il messaggio che con la città dell'arte abbiamo voluto mandare al mondo, oggi, alla luce di quello che stiamo vivendo, appare ancora più attuale". (ANSA).
Pistoletto "col Covid ho sperimentato il vuoto"
L'artista ricoverato per 4 settimane, "salvo grazie ai medici"