Terzo appuntamento con i Forum dell'ANSA dedicati al futuro del libro. Protagonista Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato del Gruppo Gems, fondato nel 2005, che ha affrontato il tema della crisi dell'intera filiera del libro e di come editori, librai, distributori e promotori hanno reagito al Covid-19.
MAURI: "ASPETTATEVI LETTURE FORMIDABILI" - 'Il governo in un momento così difficile dal punto di vista del contenimento dell'epidemia non ha fatto tanto male. Poi si è fatto poco e c'è stata molta disorganizzazione nei due mesi conseguenti. L'Italia forse deve semplificarsi un po'. Ci sono cose da fare in fretta e indirizzare gli sforzi su quelli che hanno sofferto di più'. E' una visione a 360 gradi sulla crisi quella con cui Stefano Mauri apre oggi il Forum ANSA che lo ospita per parlare di editoria che con chi, come lui, ha dedicato la vita a questo settore. E' presidente e amministratore delegato del Gruppo Gems, una realtà tra le più grandi in Italia e tra le più vivaci, con sigle che vanno da Garzanti a Salani, passando per Bollati Boringhieri. Al ministro Franceschini dice che 'per aiutare i librai bisogna essere veloci. Per due mesi in meno di fatturato ci saranno mille mesi di nulla. Per questo il contributo alla famiglie destinato alla lettura va dato presto'.
'Le case editrici hanno una dimensione concreta e una dimensione immateriale - dice Stefano Mauri rispondendo ad una domanda del direttore dell'ANSA Luigi Contu - che è la preparazione dei testi, la parte culturale. La parte immateriale non si è fermata durante il lockdown, anzi gli autori hanno avuto molto più tempo chiusi in casa: chi di migliorare quello che stava già scrivendo, chi di scrivere cose che non pensava. Ci aspettano letture formidabili'.
Ma, secondo Mauri, 'bisogna anche sbloccare l'ingranaggio. C'è paura di fare acquisti dopo aver sofferto. Per questo tutti noi editori abbiamo proposto il bonus per le famiglie: 100 euro per chi ha un bambino di 5 o sei anni ma che possono spendere anche genitori o fratelli più grandi. Bisogna portare gli italiani a leggere di più. Portare la cultura in primo piano, questa è una cosa su cui l'Italia zoppica un po''.
Quanto alla legge sul libro, varata a ridosso del lockdown, la definisce 'una Ferrari senza benzina e come un cammello sul cofano. Quindi difficile essere d'accordo con quella legge che limitava lo sconto e prevedeva fondi che non sono stati stanziati. Ora la richiesta di una app che dia 100 milioni per la lettura è un risarcimento'. Chi ha sofferto di più la crisi causata dal virus? 'I settori che sono rimasti chiusi, come le librerie. E' un mercato maturo e vocazionale, molti operatori sono in questo settore per interesse culturale e si accontentano di bilanci in pareggio. In un settore come l'editoria fino a giugno si lavora per pagare le tasse, da luglio a novembre si pagano gli autori, a dicembre se va bene si guadagna. Stare due mesi senza fatturato è un problema'. Che effetto ha avuto tutto ciò sugli autori? 'Il libro di Bruno Arpaia, Il fantasma dei fatti, costato dieci anni di lavoro, è uscito la settimana prima che chiudessero le librerie.
Donato Carrisi, che era uscito a Natale ha venduto anche per tutto il lockdown. Come i Leoni di Sicilia di Stefania Auci, besteller dell'anno. Alcuni dovevano uscire entro aprile per partecipare a premi letterari e non ce la siamo sentita. Per quanto riguarda la loro scrittura, a metà marzo in un grandissimo momento di impotenza ho proposto a molti l'idea di realizzare un libro, Andrà tutto bene, i cui proventi vanno all'Ospedale di Bergamo. Ed ho incontrato solo entusiasmo. Non è bello star solo seduti sul divano. L'idea per questi 26 autori di fare qualcosa si è trasformata in entusiasmo. Abbiamo già raccolto 50 mila euro solo con l'ebook ed ora esce in cartaceo.
In quei racconti poi si vede la loro reazione, che è stata molto diversa tra l'uno e l'altro'. 'C'è qualche autore - racconta ancora Mauri - che ha deciso di scrivere un romanzo sul lockdown, so di un mistery e di una commedia romantica sicuramente. E chi come Carrisi ha deciso che non scriverà mai sul lockdown perchè lo considera distopico. E' un tema che divide'. Sempre a proposito di libri, ma anche di tv, tutti hanno seguito molto le serie in questo periodo. C'è un legame con il successo del libro da cui sono tratte? 'Ora in America sta avendo grande successo il libro Tanti piccoli fuochi (little fires everywhere), perchè la serie spopola. Anche in Italia ci aspettiamo l'effetto del successo della serie molto ben fatta e di conseguenza anche del libro'. A proposito di fruizione, Mauri sostiene che gli audiolibri 'non sono remunerativi, è un'operazione che facciamo in pareggio. L'ebook costa poco, l'audiolibro costa 5-10 mila euro e mercato è l'1%. Lo facciamo per rubare il tempo di altri mezzi a favore della lettura. Io che li uso quando viaggio in auto sono estremamente piacevoli'.
Infine sul futuro dei saloni e delle piazze virtuali, Mauri spiega: 'Con questo virus la paura di mischiarsi ha fatto fare gli italiani un grosso salto verso il digitale. Una parte di questo salto è anche benefico abbiamo scoperto che si possono fare le stesse cose spendendo meno e con meno emissioni Co2. Quando ci sarà il vaccino ritroveremo il nostro vivere materiale. Trasformare un festival che ha un luogo e una data fisici, in evento digitale ci credo poco, trasformarlo in un percorso permanente online è più sensato'.
Editore per vocazione e per storia familiare, Mauri ha costruito con la famiglia Spagnol un mosaico di sigle, 20 al momento, che vanno da Garzanti a Longanesi, da Salani a Guanda, da Newton Compton a Bollati Boringhieri e una partecipazione importante in Chiarelettere, che ha contribuito a fondare. Tra l'altro ha anche la distribuzione con Messaggerie e la rivista, ora canale web, Il Libraio, appena rinnovata, nata nel 2014 come versione online di quella storica, fondata da Leo Longanesi nel 1946, e poi reinventata e diretta da Stefano Mauri nel 1989 che continua la sua avventura editoriale anche in cartaceo con 5 uscite annue. Mauri è anche membro del comitato organizzatore della Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri.
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