MILANO - Una Festa della musica per la prima volta in silenzio, senza musica, a sostegno di tutti i lavoratori del settore duramente colpiti dalla crisi per l'emergenza coronavirus e per chiedere al governo misure urgenti di rilancio. Alcuni tra i più famosi giovani cantautori italiani, come Levante, Lodo Guenzi, Diodato, Manuel Agnelli, Ghemon, Cosmo, Dente oggi hanno deciso di non esibirsi, ma si sono dati appuntamento a Milano, in piazza Duomo, tutti vestiti di nero in segno di lutto, per osservare alcuni minuti di silenzio e chiedere un futuro per la musica e per le tante persone che ci lavorano, anche e soprattutto dietro le quinte di concerti, eventi, album. In piazza insieme ai volti più noti della musica italiana c'erano anche loro, una rappresentanza delle figure professionali, dai tecnici del suono, ai manager, ai discografici per raccontare come un intero settore che crea economia e lavoro è stato messo in ginocchio in poche settimane e per denunciare come questo venga "ignorato dal governo".
La mobilitazione del mondo della musica è iniziata da alcuni giorni sui social e ha trovato l'adesione di musicisti come Laura Pausini, Vasco Rossi, Francesco Renga, che nei giorni scorsi hanno postato una loro foto con un cartello bianco in mano e la scritta #iolavoroconlamusica. La protesta silenziosa di piazza Duomo è arrivata simbolicamente nel giorno in cui si celebra la Festa della musica e mentre a Roma si è tenuta l'ultima giornata di lavori degli Stati Generali promossi dal governo, a cui hanno preso parte anche esponenti del settore dello spettacolo dal vivo, della cultura, del cinema, della musica, con la cantante Elisa. Un "futuro senza musica non si rischia - ha commentato Manuel Agnelli, leader degli Afterhours - ma non è da ieri che la musica viene sottostimata a livello di Pil e importanza sociale. Credo però che sia compito nostro mettere la giusta pressione anche al governo, che ha tante cose a cui pensare e pensa prima a chi gli rompe le palle. Quindi facciamolo anche noi".
Oltre al flash mob di Milano c'è stata anche una mobilitazione in rete, sulla piattaforma di musica in streaming Spotify, dove gli artisti hanno deciso provocatoriamente di lasciare #senzamusica i fan. Sulla piattaforma è stato lanciato dalla mezzanotte, e condiviso da numerosi artisti sui loro social, un brano di oltre tre minuti che non è di musica ma di rumore, dell'autore #senzamusica, dal titolo 21/06/2020, e dell'etichetta #iolavoroconlamusica. Il brano resterà disponibile per una settimana e si potrà solo ascoltare in streaming, poi verrà cancellato, non si potrà fare alcun download. I proventi che arriveranno verranno donati al fondo Music Innovation Hub e sarà possibile donare, per chi volesse, attraverso un apposito tasto sulla pagina artista Spotify. Non solo azioni dimostrative e provocatorie comunque, dato che il mondo della musica ha presentato alla politica anche un pacchetto di emendamenti al Decreto Rilancio, con delle richieste concrete che sperano possano essere prese in considerazione dal Parlamento. Tra le proposte, c'è la proroga del termine per il versamento delle imposte e dei contributi previdenziali, oppure l'utilizzo delle risorse destinate alla 'Netflix della cultura' per creare un fondo di sostegno per le realtà del mondo della musica dal vivo, che possa compensare i minori introiti dovuti alle restrizioni sulle capienze.
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