Il marcato accento americano tradisce i tanti anni trascorsi a New York e Los Angeles, negli studi Pixar, ma in Liguria ha le radici e così Enrico Casarosa, 49 anni, sceneggiatore, animatore e regista cresciuto con il colosso Disney, ha scelto la sua Genova per lanciare in prima mondiale in presenza il suo lungometraggio d'animazione, Luca, ambientato nelle Cinque Terre. "Come ogni ligure ho il mare dentro - dice a Palazzo Ducale -.
Sfiorato l'Oscar con il corto 'La Luna', Casarosa potrebbe aggiungere un trofeo alla maestosa galleria Pixar (11 Oscar in 20 edizioni) con una storia "tutta mia" che dal 18 giugno sarà distribuita in streaming agli abbonati Disney. "Ho voluto esaltare il mio mare e farlo vedere al mondo, con tanti dettagli, come la musica di Bennato e la pasta al pesto con i fagiolini e le patate" ha spiegato Casarosa.
I protagonisti, Luca e Alberto, sono due pesci ('mostrilli' li chiama) che uscendo dall'acqua assumono le sembianze di due undicenni. Nella realtà "siamo io e Alberto" dice indicando in platea Alberto Surace. "Siamo amici da quando avevamo 11 anni, ci siamo aiutati a vicenda in realtà - spiega all'ANSA Surace -.
Una volta ero io quello che trascinava di più, come si vede nel film, poi ci sono stati momenti in cui è stato lui a prendere l'iniziativa e anche questo si vede. E' una bellissima storia di amicizia". Nella vita reale Alberto è pilota dell' Aeronautica militare, nato e cresciuto a Genova e migrato a Roma, dove vive.
"Nella storia emergono i nostri caratteri complementari - ha spiegato Surace -. Uno all'inizio un po' più coraggioso, un po' più libero, e questo nel film in principio sono io, l'altro ha così tanta voglia di provare altre cose che alla fine le fa. A 20 anni c'è stata una separazione necessaria per cercare le nostre strade e anche questo è rappresentato nel film. Lui a scuola era sempre a disegnare, si vede dove è arrivato".
La storia si svolge sotto e sopra il mare lungo le spettacolari scogliere delle Cinque Terre, amate dagli americani, e tra i 'carugi' del borgo Portorosso Luca e Alberto ne combinano tante anche a bordo di una Vespa, nel tentativo di nascondere la loro diversità e il loro incredibile segreto. "Uno dei temi è la diversità di comunità che non si conoscono e di questo hanno paura - dice Casarosa -. Luca ha grande curiosità e questa è la risposta ai problemi, volere conoscere il mondo degli altri. L'altro tema è che non tutti ti accetteranno, bisogna circondarci di amici e di persone giuste per superare i problemi".
La lavorazione è durata cinque anni, la pandemia non ha aiutato ma "la creatività e la flessibilità di tutti ha consentito di rimanere vicini anche da casa - ha detto la produttrice Andrea Warren -. Dal salotto andavo tutti i giorni a Portorosso (il borgo della ambientazione). Alla presentazione c'erano alcuni dei doppiatori italiani, Orietta Berti, Marina Massironi, Saverio Raimondo. "Il film parla di apertura in tutti i sensi, prima quella del cuore - ha detto Massironi -, oggi che facciamo fatica a frequentarci di nuovo un film come questo aiuta". Orietta Berti è la voce di Concetta Aragosta: "il film è bellissimo, mi ha fatto anche commuovere - ha detto la cantante -. Parla di diversità, di persone che sembrano diverse dentro e fuori, ma se le guardi bene dentro si assomigliano". (ANSA).
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Talento italiano Pixar a Genova per prima mondiale film Disney