"Anche io come Elia quando ero più giovane ho indossato una maschera. Non siamo abituati a esternare il disagio, a interagire con il nostro spazio emotivo": proprio come il suo personaggio, si racconta con sincerità Francesco Centorame, protagonista dell'atteso, quinto capitolo di Skam Italia, la serie cult per il pubblico dei teenagers prodotta da Cross Productions e disponibile dal 1 settembre in esclusiva su Netflix.
A cavallo tra liceo e università, questa stagione vede il ritorno di vecchi personaggi accanto ad alcune new entry, Lea Gavino che interpreta Viola, la ragazza di cui si innamora Elia, anche lei con un passato difficile di abuso emotivo e sessuale, e Nicole Rossi, nel ruolo di Asia. "C'è stato un grande lavoro di ricerca e di studio sul tema trattato: abbiamo seguito il 'metodo' Skam, che ci impone di documentarci a fondo, di farci ispirare dalle parole dei ragazzi. Infatti sono state realizzate circa 100 interviste, quasi tutte nel liceo Kennedy di Roma dove abbiamo girato la serie", racconta Ludovico Bessegato, showrunner e autore insieme ad Alice Urciuolo, "Skam significa vergogna in norvegese, e resta questo il filo conduttore. Erano 4 le stagioni norvegesi, ora in Italia siamo andati avanti, con la responsabilità di inventare completamente sganciandoci dall'originale. Con Alice Urciuolo ci siamo chiesti quale potesse essere questa volta il tema legato alla vergogna: abbiamo scelto un tema tabù e abbiamo acceso i riflettori su Elia, di cui si sapeva ancora poco, per scoprirne la complessità e la ricchezza entrando nel suo mondo. Elia non ha mai avuto un'interazione sentimentale nelle 4 precedenti edizioni. Il perché è in questa stagione". "Abbiamo deciso di parlare di body shaming al maschile perché c'è tanta vergogna su questo tema. Ma in Skam come sempre una questione privata diventa collettiva e fa scaturire il racconto di nuove dinamiche sociali", aggiunge la sceneggiatrice Urciuolo, "è stato difficile trovare temi nuovi di cui non si è mai parlato, abbiamo avuto una grande libertà di scrittura perché non avevamo riferimenti ma questo ha comportato anche un intenso lavoro di ricerca. Ci siamo fatti raccontare cosa vuol dire vivere con questa caratteristica fisica, affrontando il tema della virilità legato alle dimensioni. Quello che è certo è che in Italia manca un'educazione sessuale e sentimentale". (ANSA).
A Skam Italia raccontiamo lo spazio emotivo
Mascolinità e body shaming in quinto capitolo da 1/9 su Netflix