"Cosa devo dirti, per noi di San Casciano la scoperta clamorosa che arriva dagli scavi archeologici del Bagno Grande è un sogno che si avvera". Giubbotto di pelle e stivali, la sindaca Agnese Carletti si muove sicura tra il fango e le pietre del cantiere di scavo che da tre anni nelle campagne di questo borgo toscano sta riportando alla luce i resti delle terme sacre etrusche e romane. Parla di giovani e sa quello che dice la sindaca Carletti: anche lei, 37 anni appena, impegnata nell'amministrazione del suo paese da otto, una laurea in filosofia e una passione contagiosa per le sfide ha davanti a sé un futuro tutto costruire. Ed è un futuro nel quale il recupero di queste pagine della storia di 2300 anni fa ha un peso decisamente importante. Perché sulla scommessa di ritrovare le terme più antiche questo paese che ancora oggi conta molto sul turismo termale, tanto da aver riportato in auge le piscine che nel '500 frequentavano i Medici, ha investito tanto. E dietro quella che oggi si comincia a profilare come una sfida vinta, c'è una anche una storia di donne, di solidarietà tra le generazioni e di una comunità di provincia che fatica ma non si arrende. Non più di 80 residenti nel magnifico centro storico, in tutto 1550 anime sparse nelle campagne delle sue tre frazioni, San Casciano ai Bagni, fa notare la prima cittadina, eletta col Pd, è un paese piccolo con tutti i problemi comuni all'Italia profonda, l'ospedale lontano, i servizi che mancano, strade inadeguate, spopolamento. Ci sono olio e vino, certo. Ma l'economia principale qui è il turismo, che garantisce circa 60 mila presenze l'anno con una stagione resa più lunga proprio dalla presenza delle acque termali. Una ricchezza che pure non basta, perché di anno in anno i negozi chiudono, di ristoranti ne sono rimasti solo due, persino il bar ha abbassato le saracinesche.
San Casciano e la scoperta "Un sogno che si avvera"
Parla Agnese Carletti la giovane sindaca del borgo toscano che dal 2007 ha investito tutto sul ritrovamento delle terme antiche
"Noi però non ci siamo arresi", sorride la sindaca mentre presenta la sua vice Fabiola Ambrogi che negli anni passati è stata anche lei a capo dell'amministrazione. E poi Irene Picchieri, che guida il gruppo archeologico, Ada Salvi responsabile per la soprintendenza, Federica Damiani che lavora a Milano ma sogna di tornare qui. Federica è anche l'anima de La Terrazza, un festival che dal 2016, tutte le estati, porta sulla piazza di San Casciano politici, intellettuali, attori, scienziati. Si è cominciato col coinvolgere i turisti vip, i tanti che su queste colline da sogno hanno le loro seconde case, da Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini a Walter Veltroni. Poi con la forza del passaparola sono arrivati in tanti, da Romano Prodi a Ilaria Capua , da Isabella Ferrari a Massimiliano Fuksass. "L'abbiamo fatto per dare uno stimolo ai nostri giovani", ribadisce la sindaca. La sfida degli scavi archeologici è partita ancora prima, nel 2007, quando venne scavata la necropoli etrusca di Balena. Nel 2016 l'avvio delle ricerche per le terme, dal 2019, gli scavi veri e propri che il comune ha generosamente finanziato. Da allora è stato un susseguirsi di sorprese, fino alla più clamorosa di tutte, in questi giorni, con il ritrovamento delle 24 statue romane di bronzo. Una soddisfazione enorme, anche se c'è qualcosa che forse per San Casciano conta ancora di più ed è l'accordo di valorizzazione che è stato firmato con il ministero della cultura e l'università per gli stranieri di Siena, per far nascere qui un museo contemporaneo che sia anche laboratorio, un parco archeologico e una scuola internazionale di ricerca universitaria. In pratica un'opa sul futuro di questa piccola comunità che già sogna le strade del suo borgo animate di ragazzi com'è stato l'estate scorsa con gli studenti dell'Università per gli stranieri di Siena mandati a dare una mano gli archeologi. Agnese si guarda intorno, sotto di lei, sul fondo della vasca romana, è ripartita l'idrovora che permette agli archeologi di scavare e liberare dal fango gli ultimi reperti. La lunga estate è davvero finita, c'è vento, comincia a fare freddo. Stretta nella sua giacca di pelle, la sindaca guarda lontano, sospira, sorride ancora. Poi ritrova il suo tono battagliero: "Questo accordo per noi è la speranza di riuscire a trattenere i nostri giovani, di convincere chi ha mollato a ripensarci". Ecco, la sfida più grande adesso parte da qui.