Affacciarsi sul bordo della vasca sacra, là dove gli archeologi hanno trovato i meravigliosi bronzi, per ascoltarne il continuo ribollire; scoprire le tracce del santuario etrusco che i romani trasformarono in un tempio monumentale, ritrovare un paesaggio riportato indietro nel tempo per poi immergersi nel tepore di quella stessa acqua, oggi come duemila anni fa. Ci vorranno ancora 3 o 4 anni e un investimento di almeno 5-6 milioni di euro, anticipa all'ANSA il direttore generale archeologia del Mic Luigi La Rocca, ma poi sarà davvero un'esperienza unica quella offerta dal Parco archeologico che nascerà a San Casciano dei Bagni, il borgo toscano dove nell'autunno del 2022 sono stati riportate alla luce le 24 straordinarie statue ora in mostra al Quirinale. Nelle stanze del San Michele a Roma, quartier generale delle direzioni archeologia e musei del ministero della Cultura, il progetto sta prendendo forma proprio in queste settimane, con i due uffici impegnati fianco a fianco. E l'idea è proprio questa: "Andare avanti velocemente nelle ricerche e nello stesso tempo allestire un percorso capace di offrire ai visitatori un vero e proprio bagno nella storia".
Certo c'è molto da fare perché bisogna ancora acquisire i terreni intorno allo scavo attuale e ci sono da risolvere complessi problemi statici insieme ad altri legati al flusso dell'acqua per consentire agli archeologi di tirare fuori dalla terra la parte posteriore, tuttora sepolta, della vasca sacra. E nello stesso tempo si dovranno allargare le ricerche ai resti del complesso nel quale il santuario romano era inserito, dalle piscine per il pubblico alle case dei sacerdoti fino alle stanze "ospedale", quelle dove i pazienti arrivati da ogni dove venivano visitati, curati, in qualche caso persino operati. Da qui l'idea di un Grande Progetto "E' lo strumento giusto perché alla luce dei risultati eccezionali delle prime campagne di scavo, San Casciano è diventato una priorità e vale la pena di fare un cambio di passo, con il ministero che affiancherà il Comune e l'Università per Stranieri di Siena anche negli scavi", sottolinea il dg. Il che significa "Mettere in campo risorse umane e finanziarie più importanti, più squadre di lavoro e più soldi, per arrivare a risultati in tempi ragionevoli". Conti precisi devono ancora essere fatti, "ma credo serviranno non meno di 5-6 milioni di euro e 3-4 anni di lavoro", ipotizza il dg, "e sono convinto che il ministero non farà mancare il suo contributo". Questo mentre si va avanti per il museo che nascerà in paese, nel palazzetto cinquecentesco appena comprato dal Mic. "Siamo al lavoro con i nostri tecnici interni che si occuperanno sia del progetto di restauro sia di quello per l'allestimento", chiarisce il dg Musei Massimo Osanna, assicurando che rispetto al Parco, l'attesa sarà più breve, "Un anno dall'avvio del cantiere". Un tempo nel quale, assicura ancora Osanna, il primo racconto del Bagno Grande con il suo tesoro di storie, di monete e di bronzi continuerà ad essere esposto al pubblico, passando dal Quirinale al museo Archeologico nazionale di Napoli. Dopodiché, per gestire un patrimonio che dal primo momento è stato frutto di un impegno collettivo, si ragiona su una fondazione nella quale ministero, regione e comune verrebbero affiancati da un socio privato, sul modello dell'Egizio di Torino o del Maxxi a Roma. Agnese Carletti, la giovane e battagliera sindaca di San Casciano è entusiasta:“La nostra comunità sta crescendo nella consapevolezza del valore del progetto di archeologia civica che abbiamo immaginato quattro anni fa. Il sostegno del ministero della Cultura è essenziale per la realizzazione del nostro sogno”. La Rocca sorride: "Immaginiamo museo e parco strettamente connessi tra loro per un percorso unico a ritroso nel tempo. Un viaggio che per il parco avrà il suo focus sulle strutture, certo, ma che poi dovrà trasmettere emozioni, anche a livello sensoriale". Tanto che paleobotanici e architetti del paesaggio, rivela, sono già impegnati nella sfida di ricreare quelle che dovevano essere le atmosfere dell'antico. E poi le strutture attorno alle vasche medicee, che nei prossimi mesi dovranno essere smontate per consentire di portare a termine in sicurezza la prossima fase degli scavi. Ma che presto torneranno al loro posto, come sempre a disposizione di tutti, guadagnando un panorama davvero mozzafiato. "Si avrà acqua sopra, acqua sotto, con uno scenario straordinario", assicura La Rocca, "Sarà davvero come fare un bagno nella storia".
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