Cultura

Folle d'amore, Laura Morante nella parte di Alda Merini

Al Tff l'omaggio alla poetessa di Roberto Faenza

Redazione Ansa

E' l'Alda Merini poetessa, universale, elegante, fin bella, che parla la lingua senza tempo della ricerca d'amore, e non l'Alda Merini 'pazza', sguaiata, eccessiva, la protagonista di 'Folle d'amore' di Roberto Faenza, con Laura Morante, presentato oggi al Torino Film Festival e sui canali Rai nel prossimo febbraio. Una coproduzione di Rai Fiction con Jean Vigo Italia, girata a Torino con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, che vuole omaggiare, ha spiegato oggi Faenza, la poetessa italiana più conosciuta e amata degli ultimi anni.
    "Amata con dolcezza e curiosità anche da chi non frequenta la poesia - dice Faenza - e per questo, per questa sua bellezza struggente, che arriva così al cuore, che abbiamo decido di fare il film, per farla conoscere come donna, come madre, moglie, come persona innamorata e ferita. Certamente la sua storia è anche la storia di un disagio mentale, che l'ha portata a venir rinchiusa per 13 anni in un manicomio, ma Alda Merini è molto di più. Una donna che ha saputo curarsi con la parola, e che mai, neppure per un momento, neanche quando la sottoponevano ai violenti elettroshock, ha smesso di cercare l'amore".
    Il film si apre in un appartamento sui Navigli, a Porta Cinese. La porta sempre aperta per ospitare amici, intellettuali, cantanti, tutti lì per lei, Alda, 70 anni, unghie smaltate, sigaretta sempre accesa, un gran caos in giro. Lei, lì fra le sue cose, racconta la sua poesia e la sua vita a un giovane intellettuale, Arnoldo Mondadori. Il film narra i momenti salienti della vita di Alda, donna, madre, moglie e scrittrice. A interpretarla, nello scorrere del tempo, Rosa Diletta Rossi, Sofia D'Elia e Laura Morante.
    "Sono arrivata sul progetto tardi perché all'inizio avevano scelto un'altra attrice - ha spiegato oggi l'attrice incontrando i giornalisti - come dire che non mi sono calata nella parte studiando in profondità in stile Actor Studio, ma in fondo non ce ne era bisogno, non è così difficile entrare nell'animo di una donna così grande, assoluta, umana, feroce nella sua dolcezza e nella sua ricerca di verità. Era una persona mutabile, sfaccettata. Confesso che per un attimo ho avuto timore perché Alda Merini è una poetessa conosciuta da tutti, più volte apparsa anche in tv. Non è una Sibilla Aleramo, che conoscono in pochi".
    Tra gli interpreti anche Giorgio Marchesi, nel ruolo dello psichiatra Enzo Gabrici che ha aiutato Alda a sconfiggere i suoi fantasmi e ad uscire dal manicomio. "Come? - dice Faenza - mettendole una macchina da scrivere tra le mani". Nel film ha un ruolo importante anche la musica: la canzone della colonna 'Lirica Antica', è di Giovanni Muti. Laura Morante oggi è stata anche insignita del Premio speciale Fondazione Crt dedicato alle personalità femminili del cinema di maggior talento. (ANSA).
   

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