A pochi giorni dalla Giornata internazionale per le persone con disabilità, che si celebra il 3 dicembre, L'Arte nel Cuore, accademia di spettacolo per ragazzi disabili e normodotati con sedi a Roma e Milano, porta in scena 'La Locandiera', con la regia di Gabriele Guarino, all'Auditorium Santa Chiara di Roma dal 15 al 17 dicembre, dopo l'anteprima all'auditorium della Conciliazione in occasione della manifestazione 'Natale di Solidarietà'.
Daniela Alleruzzo, presidente dell'accademia che da 18 anni promuove l'inclusione facendo recitare assieme ragazzi disabili, formati per essere interpreti professionisti sul palco, e normodotati con la passione della recitazione, spiega: "Il nostro sogno è una tournèe per far conoscere e apprezzare il talento di questi ragazzi e abbattere le barriere del pregiudizio. Solo così si promuove davvero l'inclusione lavorativa".
LO SPETTACOLO - Una coppia di capocomici del XVIII secolo, eredi della tradizione della Commedia dell'Arte e dei nomi di due dei più grandi suoi interpreti, scrivono il prologo della Locandiera come se fossero stati loro a comporlo e non Goldoni, invitando gli attori a entrare e a dare il via allo spettacolo. Ecco allora Mirandolina, la locandiera interpretata da Emanuela Annini, attrice con la sindrome di down, che nel 2018 ha debuttato sul grande schermo con 'Detective per caso', il primo film italiano per il cinema con protagonisti attori disabili, e voce di Hope nella serie Netflix Away. Sul palco con lei, Alessandro Tiberi, con un lieve ritardo cognitivo, nel ruolo del Capitano di Ripafratta: scorbutico, misogino e scostante, che offre a Mirandolina, simbolo di una donna dal carattere forte e volitivo che col suo fascino fa innamorare tutti gli uomini che incontra, l'occasione per dimostrare quanto il potere delle donne sia fondamentale per vincere sui pregiudizi e sul pensiero maschilista. La locandiera si ingegna facendo leva sulle vanità del Capitano per sedurlo e ridicolizzarlo pubblicamente. Ma è lei stessa a trarre una lezione: percepisce i limiti del suo azzardo, impara a chiedere aiuto quando rischia di trovarsi in pericolo e riconosce il valore di un legame quando è basato sul rispetto e sulla piena consapevolezza di se stessa.
"Da noi sono sempre i ragazzi i protagonisti e interpreti di ogni cosa che facciamo. Non teniamo conto solo delle loro difficoltà ma soprattutto dei loro talenti", sottolinea Daniela Alleruzzo che racconta: "Dopo 'O Scarfalietto, per loro era giunto il momento di dimostrare di sapersi misurare anche con testi tecnicamente più complessi, come quelli della Commedia dell'Arte. Il loro talento cresce ogni giorno di più". Sul palco anche Gabriele Guarino (il Dottor di Forlipopoli), Tiziano Donnici (Pantalon D'Albafiorita), Diego Melis (Brighella), Giordano Capparucci (Aglione), Ludovica Scandorza (Baracca), Michela Cortani (Ortensia), Marta Alfani (Dejanira), Sara Nardulli (Isabella) e Lorenzo Salvatori (Giambattista). Lo spettacolo, con le scene di Stefania Savioli, i costumi di Annalisa di Piero, omaggiati da Annamode Costumes, le maschere di Stefano Perocco di Meduna e Alberto Ferraro, offre spunti di riflessione non solo sul ruolo della donna nella società ma più in generale sulle minoranze.