RaiPlay "è diventata un bene comune". Parla con orgoglio, in una intervista all'ANSA, Elena Capparelli a capo della piattaforma digitale della Rai e racconta come sia diventata un fenomeno in numeri e qualità.
È chiaro che il Covid con il lockdown ha cambiato lo scenario, "ma noi eravamo lì, pronti e dinamici, e non siamo stati a guardare", ecco così che dal primo streaming originale in diretta dell'apripista Fiorello alla serie fenomeno Mare Fuori (la quarta arriva dal 1 febbraio), passando per Jovanotti on the road e Lundini, sono stati agganciati i giovani, e non solo loro. È una manovra a tenaglia, ironizza Capparelli, sottolineando che da Smart Tv a smartphone, tablet e poi app, YouTube e social difficile evitare l'offerta. 24 milioni e mezzo sono gli utenti registrati, 7 milioni e mezzo quelli stabili ossia che guardano almeno una volta al mese, la media giornaliera è 1 milione e mezzo, due. "Per noi è fondamentale arrivare a tutti i pubblici, è nello stesso contratto di servizio e non lasciamo indietro nessuno, anzi con alcuni progetti 2024 - prosegue Cappareli - come Qui c'è RaiPlay andremo a fare offerte 'dedicate', con QR code appositi, negli ospedali e nelle scuole ad esempio".
Tra live in diretta, programmi recuperabili, estrapolati, cicli tematici cinematografici (da tutto Frank Capra e tutto Chaplin ad esempio), i RaiPlay Originals, le fiction first digital o i boxset in esclusiva, l'archivio con le Teche Rai, c'è una specie di tesoro audiovisuale. (ANSA).
RaiPlay bene comune e glam, così la piattaforma ha sfondato
Capparelli, da anziani a giovani, orgoglio per servizio pubblico
