Cultura

Rose bianche e folla per l'addio a Sandra Milo a Roma

Alla Chiesa degli artisti i funerali dell'attrice, l'ultimo applauso ad un'icona del cinema

Redazione Ansa

Se n'è andata sfilando tra gli applausi di Piazza del Popolo Sandra Milo, icona del cinema italiano, eterna musa di Federico Fellini e di quel capolavoro che è 8 1/2, diva candida e dal sorriso luminoso, ma anche volto di tanta tv, sempre pronta a scommettere su nuove avventure. L'ultima, Quelle brave ragazze con cui, a 90 primavere, se n'era andata in giro alla scoperta dell'Europa e del Mediterraneo. Sandrocchia, come lei stessa si divertiva a farsi chiamare, si è spenta il 29 gennaio nella sua casa romana, tra l'affetto dei figli Debora Ergas, Ciro e Azzurra De Lollis. E oggi è per lei l'ultimo applauso della folla assiepata ai funerali nella Chiesa degli artisti. Sulla bara ricoperta di rose bianche, come ieri alla camera ardente, l'effigie di Padre Pio e la Madonnina con l'acqua benedetta di Lourdes. "Sandra immaginava questo giorno come una festa. È l'ultimo viaggio, l'incontro della nostra vita", dice nella sua omelia monsignor Walter Insero, che la conosceva da tempo e che per lei ha scelto il Vangelo secondo Luca e il miracolo della risurrezione del figlio della vedova di Nain. "Ha fatto da mamma e papà ai suoi figli - prosegue -. Era una donna forte e intelligente. Nel suo percorso di vita straordinario ha testimoniato una profonda fiducia e fede nel Signore. Si è parlato tanto della sua carriera, ma sul comodino lei aveva sempre un'immagine ereditata dalla madre con un volto del Gesù, giovane e non sofferente, che ha voluto con sé anche nella bara.Sandra ha avuto con Gesù un rapporto sincero che viveva con umiltà di chi si sente peccatrice perdonata e amata", aggiunge, raccontando della figlia Azzurra, nata apparentemente morta, il cui miracolo di vita ha portato alla beatificazione di Suor Maria Pia Mastena nel 2005.

"Le volevo bene e lei voleva bene a me. I ricordi sono tantissimi, le volevamo bene. Era una donna gentile, generosa, molto presente nell'amicizia. Ogni tanto mi telefonava e mi diceva: è da tanto che non ci sentiamo, volevo dirti che ti voglio bene", ha raccontato Mara Venier. "Noi siamo qua perché le vogliamo molto bene. Era una donna libera, ha insegnato ad essere libere anche ad altre donne. Questa è la cosa più importante". 

Video Venier: 'Sandra Milo ha insegnato alle donne ad essere libere'

 

"Una donna intelligentissima. Chi l'ha conosciuta sa quanto è stata dolce e rispettosa. Da donna libera ha sempre combattuto contro i pregiudizi, le veniva naturale", ha detto Vladimir Luxuria. "È una grandissima sofferenza, ma lei da lassù ci guarderà e ci dirà 'che carini che siete' - dice -. Ho avuto il privilegio di averla madrina al festival di cinema Lovers in festival dedicato ai diritti lgbt". 

 "Ha combattuto per le donne, per i figli. Tante cose che in Italia mancavano, lei le ha ottenute", ricorda sul sagrato la figlia Debora, che in chiesa ha ringraziato i due uomini che più sono stati amici di sua madre: l'agente Alessandro Lo Cascio e Maurizio Costanzo. "È stata una grande artista - prosegue - ha avuto tante batoste, ha aiutato tutti nel mondo dello spettacolo. Alcuni oggi sono grandi e li ha fatti iniziare lei. Dispiace che, quando ha avuto il bisogno, alcuni hanno buttato giù il telefono. Ma era buona e non ha mai reagito. Diceva 'le cose vanno e vengono'". "Le volevo bene e lei ne voleva a me", ricorda Mara Venier, tra i primi ad arrivare con Alberto Matano, Pino Strabioli, Beppe Convertini, Stefania Orlando e Angela Melillo. "Era una donna libera - aggiunge - e ha insegnato a essere libere anche ad altre donne". "Combattere contro i pregiudizi, le veniva naturale", concorda Vladimir Luxuria, che l'ha avuta come madrina al Lovers in festival dedicato ai diritti lgbt+. "È stata una grande amica e lo sarà sempre - dice Eleonora Daniele -. Oltre ai film e alla tv, era una donna generosa e sapeva ascoltare". "Ho ricordi meravigliosi, anche con Fellini, nei convivi, ai festival del cinema - riflette Michele Placido - Ma la cosa che sottolineo di più di Sandra Milo è la sua generosità. Donare, nella vita lo ha fatto fino all'ultimo". "Il suo insegnamento? L'amore, la pace, la generosità. Non era invidiosa ma amava tutti - risponde Maria Grazia Cucinotta - oltre ad aver fatto dei film che resteranno nella storia del cinema italiano. E forse non è stata riconosciuta come doveva". "L'amore per Fellini? Giustamente un grande regista come lui aveva scelto lei come Musa - aggiunge Valeria Marini - Sandra era unica e le donne uniche rimangono icone per sempre".

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