Dopo un'apertura consacrata al glamour e alla memoria (il restaurato "Napoleon" di Abel Gance tutto in chiave patriottica) il festival rivela la sua anima cinefila e la sua vocazione di laboratorio delle scoperte con voci inattese di cinematografie molto diverse. Al via anche le sezioni parallele.
Computer e telecamere restano l'unico punto di contatto con gli altri.
- THE INVASION di Serghej Loznitsa (FUORI CONCORSO). Ancora un documentario e ancora la voce del regista ucraino che osserva da vicino la follia in cui è stato trascinato il suo mondo. Non la cronaca di una guerra, ma la riflessione sulle conseguenze che un'invasione provoca tra carnefici e vittime. Una voce potente e, come sempre, fuori dal coro - RENDEZ-VOUS AVEC POL POT di Rithy Panh con Cyril Gueï, Grégoire Colin, Irène Jacob. (FUORI CONCORSO). Questa volta il regista conosciuto per il suo doloroso diario in prima persona attraverso documentari diffusi in tutto il mondo sceglie una cifra espressiva diversa per raccontare la Cambogia del 1978 in cui il regista ha vissuto l'incubo che lo ha segnato per sempre.
Tre giornalisti francesi vengono scelti dal dittatore Pol Pot per raccontare la rivoluzione dei Khmer rossi che genererà un genocidio con oltre due milioni di morti. La differenza tra ciò che il dittatore racconta e ciò che vedono nelle strade metterà in crisi la professionalità di tutti e tre.
- TWILIGHT OF THE WARRIORS: WALLED IN di Soi Cheang con Louis Koo, Sammo Hung, Richie Jen e Raymond Lam. (FUORI CONCORSO).
Thriller hongkonghese che riannoda una delle più smagliati tradizioni di quella cinematografia.Nella colonia inglese sopravvie un'enclave in cui le leggi sono solo quelle della forza e del conflitto tra gang. L'immigrato clandestino Chan Lok-kwun vi trova rifugio sotto la protezione del capo Cyclone.
Ma dovrà aiutare a difendere la cittadella dalle bande della Triade guidata da Mr. Big.
- WHEN THE LIGHT BREAKS di Runar Runarsson con Elín Hall, Katla Njálsdóttir, Ágúst Örn B. Wigum. (UN CERTAIN REGARD). Il percorso esistenziale della giovane Un ache in una sola, lunga giornata dell'estate islandese incontra l'amicizia, l'amore, il dolore, la natura. Dal regista di "Vulcano".
- MA VIE MA GUEULE di Sophie Fillières con Agnès Jaoui, Philippe Katerine, Édouard Sulpice. (QUINZAINE DES CINEASTES). Film d'aperture della sezione autonoma del festival è un po'commedia e un po' dramma in cui spadroneggia Agnès Jaoui, questa volta mattatrice solo in veste di interprete. Lei è Bichette, 55 anni, un passato da innamorata, lavoratrice, madre, amante; un presente di rabbia, rancore, paura della vecchiaia; un futuro che può vedere solo nero. Potrà ancora far pace con se stessa e il mondo? - CARROSSE D'OR A ANDREA ARNOLD (QUINZAINE DES CINEASTES). La regista inglese rivelatasi proprio a Cannes in concorso (dove figura anche questa volta peraltro) riceve l'omaggio dei cineasti francesi con il premio alla carriera della Quinzaine e incontra il pubblico per un dialogo a cuore aperto, nello stile di questa celebrazione annuale.
- LES FANTOMES di Jonathan Millet con Adam Bessa, Tawfeek Barhom, Julia Franz Richter. (SEMAINE DE LA CRITIQUE). Anche il film d'apertura della sezione dei critici si rifà all'attualità politica ma con i modelli del giallo d'azione.
Ispirato a un fatto vero è la storia di Hamid, membro di un'organizzazione segreta che rintraccia i criminali di guerra siriani fuggiti all'estero. A Strasburgo è sulle tracce di uno dei più efferati… - SIMON DE LA MONTAŇA di Federico Luis con Lorenzo Ferro, Kiara Supini, Pehuén Pedie. (SEMAINE DE LA CRITIQUE). Il ventenne Simon cerca lavoro senza avere nessuna esperienza. Trova un incarico come facchino per case da svuotare e scopre una sua doppia identità… Opera prima di un talento argentino già sbarcato a Cannes con il suo primo cortometraggio.
Cannes, il programma di domani, 15 maggio
al via le sezioni parallele nel festival dall'anima cinefila