Alla fine il caso delle parole pesanti del direttore dell'Approfondimento Rai Paolo Corsini arriva all'attenzione dell'Amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi che lo ha convocato, "esprimendo il proprio disappunto per l'episodio che lo ha visto coinvolto". Rossi ha dato mandato alle direzioni competenti di "valutare eventuali elementi sotto il profilo disciplinare in riferimento a quanto andato in onda ieri sera nella trasmissione Piazzapulita".
Una nota di Viale Mazzini mette un punto alle polemiche scatenate nella tarda serata di ieri quando, all'interno di un servizio mandato in onda nel corso della puntata su La7, Corsini si rivolgeva malamente all'inviata che lo intercetta all'uscita della festa de Il Tempo alla Gnam. "Voi di Piazzapulita siete...no comment. Dite all'amico Formigli che si guardasse un pochino nella coscienza, va... infame", aveva detto Corsini che poi spiegava di riferirsi al gradino.
Subito rispondeva Corrado Formigli: "Io non ho il piacere di conoscere questo Corsini, ma lui mi insulta dandomi dell'infame senza che ci siamo mai incontrati, non ci siamo mai parlati nella nostra vita. Noi non lo abbiamo mai insultato", aggiungeva Formigli, lanciando poi in trasmissione la clip in cui alla festa di Atreju Corsini si era definito "militante", che gli era già costata l'apertura di un procedimento disciplinare, con grande coda di polemiche.
La vicenda Piazzapulita scatena l'intervento di Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile informazione nella segreteria nazionale del Pd. "Abbiamo chiesto, come Partito Democratico, le dimissioni di Paolo Corsini, direttore degli approfondimenti giornalistici della Rai. Dopo aver letto il libro uscito oggi di Massimo Arcangeli 'Quel braccio alzato. Storia del saluto romano' - aggiunge Ruotolo -, la Rai non deve perdere più tempo. Pubblichiamo alcuni dei post di Paolo Corsini dove l'apologia del fascismo è evidente. È una vergogna che Paolo Corsini resti al suo posto. Chiederemo in commissione di Vigilanza Rai di sentire i vertici aziendali". Anche M5S con il capogruppo Vigilanza, Dario Carotenuto, chiede "ufficialmente all'azienda di prendere posizione su quanto accaduto e di procedere come più opportuno".
Parole dure dal presidente dell'Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli: "Trovo imbarazzo e sconcerto per le offese pronunciate da un consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti, all'indirizzo di un collega, in palese contrasto all'art. 2 della nostra legge ordinistica, costituendo così una chiara violazione deontologica. Mi auguro che il consigliere Paolo Corsini trovi modo di riparare all'errore commesso". Per l'Usigrai, "non basta il gioco di parole, usato per confondere il significato delle espressioni di Corsini, a giustificare quanto accaduto. Corsini non rappresenta solo se stesso nel ruolo che riveste, ma la Rai tutta. L'Usigrai prende le distanze dalle parole pronunciate da Corsini e confida nei vertici dell'azienda per una verifica puntuale sul rispetto del codice etico e di disciplina". Mentre la segretaria generale Fnsi Alessandra Costante sottolinea che "tra colleghi il confronto può anche essere aspro, ma non deve mai trascendere i limiti del decoro. Si possono avere visioni politiche differenti e comunque comportarsi civilmente. Cosa evidente a tutti gli iscritti alla Fnsi, non so ad altri sindacati".