70 anni dopo la liberazione di Auschwitz, nel Giorno della Memoria c'è un altro sterminio da ricordare: la pagina dolorosa e poco sconosciuta dell'Aktion T4, il nome del progetto nazista di eliminazione di disabili e malati mentali. 300 mila persone.
Nello sterminio dei disabili due episodi coinvolgono l'Italia. Il primo riguarda la deportazione di pazienti ebrei ricoverati negli ospedali psichiatrici di San Servolo e San Clemente a Venezia. Il secondo riguarda l'ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana. Nel lungo e prezioso lavoro di ricerca condotta dal prof. Michael Von Cranach negli archivi dell'ospedale psichiatrico di Kaufbeuren, sono state ritrovate delle lettere che erano state gelosamente custodite da un dipendente fino alla sua morte. Esse costituiscono un'agghiacciante testimonianza di esperimenti medici fatti su alcuni bambini che facevano parte di un gruppo di 400 pazienti italiani di madrelingua tedesca che, per un accordo tra i due governi, dall'ospedale psichiatrico di Pergine furono mandati in Germania dove morirono nei centri di uccisione del programma di eutanasia. Alcuni finirono nell'ospedale psichiatrico di Kaufbeuren dove era direttore il dott. Faltlhauser. A lui si rivolse il diretto di un istituto di cura pediatrico, il dott.
Hensel, per chiedere il permesso di provare un nuovo vaccino di sua invenzione contro la tubercolosi su un gruppo dei suoi piccoli pazienti. Alla fine di novembre del 1942 ne furono vaccinati 11. Il carteggio tra i due medici analizza meticolosamente le reazioni di queste cavie. Nessuna sopravvisse. (ANSA).
I disabili, uno sterminio dimenticato
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