Un ponte immenso, fluttuante, rivestito di un tessuto giallo cangiante, che a giugno 2016 per 16 giorni collegherà isole e terraferma sul lago d'Iseo: è 'The Floating Piers', la straordinaria installazione con cui Christo torna in Italia dopo 40 anni. Ideate con un sistema modulare costituito da 200. 000 cubi in polietilene ad alta intensità, ricoperte da 70.000 metri quadrati di tessuto a trama fitta (tutto materiale rimovibile e riciclabile), le passerelle (fissate al fondale con 200 ancore) creeranno sulle acque del lago un percorso pedonale di oltre tre chilometri, un sogno inseguito per anni dal famoso maestro della Land Art e da sua moglie Jeanne Claude, scomparsa nel 2009. ''E' un progetto incredibile, sembrerà di camminare sull'acqua'', ha detto l'artista ottantenne presentando l'iniziativa al Maxxi, insieme al project director Germano Celant. ''Ho confidato sul suo aiuto per ottenere i permessi dalle autorità locali'', ha sottolineato Christo, che conosce il critico italiano da almeno 50 anni. E tanti, più o meno, sono passati dalle prime installazioni a Spoleto in occasione del Festival dei Due Mondi (quando nel '68 'incartò' la torre e la fontana), poi è toccato al monumento di Vittorio Emanuele a Piazza Duomo a Milano e quindi, nel '74, delle Mura Aureliane, nella città eterna. Ora è la volta non più di vestigia o monumenti storici, bensì del paesaggio italiano, per un progetto che ''ha origini lontane'', ma che comunque è stato realizzato ''in pochissimo tempo, solo due anni''. Il coinvolgimento con l'acqua emoziona lui e Jeanne Claude, un binomio indistruttibile con cui fanno i conti tutti i suoi collaboratori. ''Per ogni cosa - dice Christo - ci chiediamo cosa ne penserebbe Jeanne Claude, mi manca molto, era lei la voce critica''. Ma i disegni del progetto sono i suoi, da sempre, quelli che vende per poi poter finanziare e realizzare il sogno comune. Per i ponti modulari e fluttuanti del lago d'Iseo, l'artista ha messo insieme 10 milioni di euro, ma in realtà non sa quanto, a installazione finita, verrà a costare il progetto. ''E' come un figlio, non si può prevedere un budget per vederlo crescere''. Pero', dopo aver impacchettato le coste australiane e quelle della California, è la prima volta che Christo riesce a fare il sistema di pontili che per due settimane trasformeranno le vedute del lago lombardo. ''Ci abbiamo provato in Argentina e in Giappone, ma non siamo riusciti a ottenere i permessi'', ha raccontato, ricordando come, nella terra del Sol Levante Jeanne Claude abbia abbandonato d'impeto la sala di riunione perché le autorità nipponiche volevano in qualche modo interferire. Ed ecco quindi l'idea dell'Italia, i sopralluoghi sui laghi alpini, il Maggiore, il lago di Garda, di Como. Ma è il lago d'Iseo a rivelarsi ''il più entusiasmante'', senza collegamenti, con le isole raggiungibili solo dai traghetti. Le passerelle, a cui si lavora già in una fabbrica vicina, si svilupperanno circolarmente da Sulzano (sulla terraferma) a Monte Isola (la più alta isola lacustre d'Europa) all'Isola di San Paolo, una striscia di giallo profondo, che a contatto con l'acqua diverrà quasi rossa, seguendo con un magnifico contrasto il percorso della luce. Larghi 16 metri e profondi 50 centimetri, i pontili (dai bordi degradanti) potranno essere raggiunti anche a nuoto o dalle barche. ''Dicono che sarà un'esperienza molto sexy, per il tessuto che segue il movimento delle onde'', aggiunge l'artista, che invita chiunque, dai 18 ai 90 anni, voglia lavorare al progetto. Realizzare i cubi o tagliare e cucire la stoffa non è un lavoro specializzato, mentre lo sarà quello di chi andrà a posizionare le ancore (in acciaio riciclabile) sui fondali. Niente male per un artista ottuagenario, che non usa né computer né telefono e tiene solo nella sua testa progetti visionari non lontani dai sogni.
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