Cultura

Il giovane Casorati, inediti e rarità

Dal 26/9 ai musei civici agli Eremitani di Padova

Redazione Ansa

(ANSA) ROMA 19 SET -Opere inedite e nuova documentazione ricostruiscono il periodo giovanile di Felice Casorati nella grande mostra allestita dal 26 settembre al 10 gennaio negli spazi dei Musei Civici agli Eremitani di Padova. Dipinti, disegni, bozzetti provenienti da raccolte pubbliche e private ne ripercorrono gli anni della formazione, vissuta tra Padova, Napoli e Verona, mentre i lavori di Boccioni, Cavaglieri o Laurenti ricreano l'ambiente artistico in cui Casorati cominciò a muovere i primi passi. Promossa dal comune di Padova con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e il contributo del Gruppo Fischer, l'importante esposizione si intitola 'Il giovane Casorati. Padova, Napoli e Verona' ed è stata curata da Virginia Bardel, che, con Davide Banzato, ha selezionato i rari materiali, artistici e documentari, indispensabili per fare luce una volta per tutte sulla sua produzione iniziale, in particolare il periodo che arriva fino alla prima partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1907, considerata lo spartiacque fondamentale nel suo percorso di pittore. Seguono gli anni di Napoli e Verona, contrassegnati da un fervido eclettismo. Nato a Novara nel 1883, Casorati arriva poco più che decenne a Padova, dove inizia a dedicarsi agli studi musicali, ma con una tale intensità da restare vittima di un esaurimento nervoso. Ha solo 18 anni e, come egli stesso ha raccontato, ''per consolarmi dell'abbandono del mio pianoforte, e dei miei studi prediletti, mio padre mi regalò una gran scatola di colori. Ed eccomi per la prima volta seduto davanti a un cavalletto in pieno sole a mescolare colori sulla tavolozza e a guardare curioso e commosso il dolce paesaggio dei colli Euganei''. Nel 1902 nasce quindi il primo dipinto dell'artista che, in una Padova culturalmente vivace, decide di assecondare la nuova passione. Per questo diventa allievo del padovano Giovanni Vianello, un rapporto il loro affatto secondario, nonostante Casorati, negli anni della prima maturità, abbia voluto minimizzarlo, ripudiando tutta la fase giovanile. Insieme a nozioni tecniche, pittoriche e calcografiche , è quindi ravvisabile nell'apprendistato di Vianello qualche influenza estetica e tematica che la mostra contribuisce a far emergere: come le pennellate corte e divise che ritornano in 'Casoni' e in 'Case padovane' del giovane Casorati o nel dipinto 'Balconata', risalente agli anni veronesi. Ma anche la centralità del colore giallo o, ancora, il soggetto ricorrente della vecchia, trattato in un dipinto di Vianello. L'esposizione vuole quindi sottolineare la vitalità dell'ambiente artistico padovano, con presenze di rilievo come Umberto Boccioni, di cui sono esposti il 'Ritratto del dottore Achille Tian' (1907) e 'Donna che cuce' (1906), cui si affiancano alcune prove del giovane Casorati: 'Dei domestici segreti custoditi' e 'Ritratto di signora (La sorella Elvira)', esordio in Biennale. Del periodo partenopeo è invece esposto il 'Ritratto di Don Pedro De Consedo', oltre alle 'Vecchie comari' (1908) e a 'Le bambine' (1909). Ma soprattutto, l'enigmatico 'Persone' (1910), grande olio su tela che introduce alla fioritura del periodo veronese, quando Casorati avverte l'influenza delle Secessioni di Vienna e di Monaco e si apre alle novità europee. L'esperienza di quegli anni, 1911-1918, è documentata con i ritratti dei coniugi Francesco e Gina Veronesi Apollonio, 'La famiglia Consolaro Girelli' , 'La Balaustrata' (studio), 'Studio per la Via Lattea' e 'Testina' del 1912. Di particolare rilievo, infine, è il ritrovamento di una seconda versione della scultura 'Bambina'. L'unico esemplare sinora noto apparteneva al critico Piero Gobetti, che lo scelse a chiusura della sua monografia su Casorati del 1923, ma fu distrutto dai fascisti durante una violenta perquisizione. 

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