Cultura

Sgarbi, l'arte conquistata con mia mamma

A marzo a Osimo, le Stanze segrete tra Tiziano, Lotto, Artemisia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA - C'e' Cleopatra che cerca la morte, firmata da una giovanissima Artemisia Gentileschi. Il ritratto di Francesco Righetti del Guercino, con la prima natura morta di libri della storia dell'arte. E poi l'Allegoria del Tempo di Guido Cagnacci e La bottega dell'artista di Pietro Paolini. Dopo anni di avventure, aste fortunate, spese da capogiro ("sono partito con due miliardi di debito, oggi chissa' a quanto sono"), Vittorio Sgarbi apre la porte della sua personale galleria di tesori d'arte. Lo fa con 'Tiziano, Lotto, Artemisia: le stanze segrete di Vittorio Sgarbi', mostra che, dopo il successo dei 40 mila visitatori per 'Da Rubens a Maratta' curata lo scorso anno, per la prima volta esporra' 120 opere della collezione Cavallini-Sgarbi, costruita dal critico d'arte in 30 anni di acquisti, da marzo a settembre a Palazzo Campana di Osimo (AN).

"E' solo un assaggio - dice il critico presentando la mostra con il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni - delle 4 mila opere che possiedo. Soprattutto e' un omaggio a mia madre (Rina Cavallini, scomparsa poche settimane fa ndr) alla sua attivita' e vitalita'. Mia sorella ha fondato una casa editrice per lei, io le dedico questa mostra", che arriva a Osimo dopo due piu' piccole anteprime in Spagna e Messico. "Era lei che comprava per me alle aste - prosegue Sgarbi -. Se la mia collezione oggi e' cosi' ricca, lo devo anche alla sua curiosita'. Una volta, ad esempio, la mandai a compare un Sassoferrato, ma torno' con un Mazzari, perche' non le piaceva. Oggi possiedo opere dal III secolo d.C fino all'arte moderna e almeno 500 meritevoli di esser vincolate. L'80% sono nella casa di famiglia a Rho, parte da mia sorella e a Palazzo Capranica del Grillo a Roma". Ognuna con una storia artistica, ma anche un'avventura d'acquisto alle spalle.

"Ho cominciato a comprare opere quando ho smesso con i libri - dice -. In tv guadagnavo 2 miliardi l'anno: li ho spesi tutti. Se avessi preso quanto Bonolis, mi sarei comprato il Louvre. Per uno storico dell'arte - aggiunge - il collezionismo e' legato anche a un divertimento competitivo, per dimostrare che sa riconoscere un'opera e un artista prima degli altri. Un vero collezionista non avra' mai un Raffaello in casa, ma per un Bastianino puo' arrivare ad uccidere". La mostra, promossa da Regione Marche, Comune di Osimo, Fondazione Don Carlo e Istituto Campana, esporra' dunque, oltre a Tiziano, Gentileschi e Lotto, anche opere di Cola dell'Amatrice, Sassoferrato, Pietro Paolini, Andrea Lillo, Nicola Pisano, Cantarini, Ribera, Guercino, Bastianino, Cavallucci (con due bozzetti per le lunette di S. Spirito a Roma), con particolare attenzione ai maestri di origine marchigiana. "E' vero - conclude Sgarbi - manca il mio primo piu' importante acquisto, il Niccolo' dell'Arca. Ma quando mostrero' tutte le mie opere, li voglio veder morire d'invidia". (ANSA).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it