Cultura

Shanghai, terra promessa per gli ebrei

Esodo 18mila persone verso Oriente, console Ho firmò 8.000 visti

Redazione Ansa

 Fu Shanghai la "terra promessa", tra il 1938 e il 1941, per migliaia di ebrei, provenienti dall'Austria e dalla Germania, ma anche da Paesi dell'est europeo, in fuga dal nazismo e dalle leggi razziali. Un esodo verso Oriente che interessò circa 18 mila persone e al quale contribuì il console generale della Cina a Vienna, Feng Shan Ho, una sorta di "Schindler cinese" che firmò, secondo una stima attendibile, oltre 8. 000 visti e che è stato insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni. A questi eventi è dedicata la mostra "Gli Ebrei a Shanghai", aperta dal 10 al 31 marzo nel Museo ebraico di Venezia e organizzata dal Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea di Ca' Foscari, dall'Istituto Confucio presso l'Università Ca' Foscari, con lo Shanghai Jewish Refugees Museum, l'Istituto Italiano di Cultura, il Consolato Generale d'Italia a Shanghai.
   

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