SOS per salvare Notre-Dame. Colpita dagli acciacchi del tempo e dello smog, la cattedrale parigina intende lanciare una vasta operazione di raccolta fondi per finanziare il suo restauro, a cominciare dagli Usa, dove l'edificio gode di una fama particolare. Intanto, una fondazione è stata costituita negli Stati Uniti per attrarre mecenati e donatori e finanziare i lavori, stimati intorno ai 100 milioni di euro.
La cattedrale del XIII secolo viene solcata ogni anno da 14 milioni di visitatori. Negli anni Novanta, l'ultimo grande restauro ha permesso alla facciata di ritrovare gli splendori di un tempo, ma da qualche tempo l'edificio comincia a dare gravi segni di decadenza. Sul suo sito internet l'arcidiocesi avverte: "Le condizioni della cattedrale sono ormai giunte a un punto in cui presto le strutture non saranno più in grado di svolgere il loro compito, minacciando la stabilità dell'edificio stesso, senza parlare della perdita definitiva delle decorazioni scolpite". Dei 100 milioni stimati per il restauro, solo 10 milioni andrebbero alla guglia stagliata nel cielo dell'Ile-de-la-Cité. Tanti, troppi soldi, per un solo contributore. "Ogni anno - spiega il portavoce della cattedrale, André Finot, citato dal Figaro - raccogliamo circa 5 milioni di euro tra offerte e donazioni; da parte sua, lo Stato attribuisce 2 milioni di euro per la manutenzione". E però non basta. "Abbiamo capito che bisogna cambiare paradigma, se vogliamo salvare la cattedrale, bisogna partire a caccia di fondi privati".
Di qui l'idea di un appello alle donazioni, chiaramente in Francia, ma anche negli Stati Uniti, con la creazione di una fondazione nuova di zecca battezzata 'Friends of Notre-Dame-de-Paris'. Pare infatti, che tra i milioni di turisti che ogni anno solcano le strade di Paname, gli statunitensi siano particolarmente legati a Notre-Dame-de-Paris, reso celebre Oltreoceano dall'omonimo musical di Luc Plamondon.
La campagna ufficiale di raccolta fondi verrà lanciata negli Usa nel 2018. Regolarmente, a Parigi, riesplode il dibattito sullo stato delle chiese della capitale, che non subiscono consistenti restauri dalla seconda guerra mondiale, tra cui La Madeleine, Saint-Merri, Saint-Gervais, la Trinité, Saint-Eustache, e Saint-Philippe-du-Roule.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it