(ANSA) ROMA 11 OTT -La Grande onda, le 36 vedute del Monte Fuji, gli straordinari dipinti sui rotoli in carta di seta che ritraggono dame seducenti o animali magici, i surinomo per augurare la buona fortuna, gli splendidi manuali Manga con schizzi e disegni, destinati agli allievi, anche delle generazioni future: è un Hokusai mai visto prima quello in mostra dal 12 ottobre al 14 gennaio negli spazi del Museo dell'Ara Pacis.
Esposte circa 200 opere del celebrato maestro dell'ukio-e, che potranno essere ammirate tutte solo in rotazione, al fine di salvaguardare preziose silografie policrome e pitture molto delicate, non in grado di affrontare un allestimento lungo tre mesi. Illustrata alla stampa alla presenza dell'Ambasciatore del Giappone Keiichi Katakami e del vice-sindaco Luca Bergamo, l'importante rassegna chiude di fatto, ha detto il Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce, le celebrazioni dei 150 anni delle relazioni tra l'Italia e il paese del Sol levante, iniziate nel 2016. E lo fa con una selezione davvero sorprendente, capace finalmente di testimoniare in pieno la grandezza dell'artista, tra i massimi esponenti del Mondo fluttuante e tra i più influenti, persino in Occidente, del XIX secolo, conosciuto soprattutto per le grafiche stilizzate e la celeberrima onda.
Hokusai però è molto di più. E' stato un maestro (come recita il sottotitolo della rassegna romana) di indubbia generosità, che non ha mai cessato di ricercare tecniche e generi, dando così vita a uno stile inconfondibile, messo, con tutto il suo bagaglio di conoscenze, a disposizione di chi volesse avvicinarsi alla pittura. Proprio il confronto con gli allievi contemporanei e delle generazioni successive (Eisen, fra tutti) è un'altra novità di questa mostra sontuosa, curata con passione da Rossella Menegazzo, che ha voluto suddividere il percorso espositivo in cinque sezioni, secondo i temi affrontati dal maestro e maggiormente richiesti dal mercato dell'epoca: 'Meisho: mete da non perdere', 'Beltà alla moda', 'Fortuna e buon augurio', 'Catturare l'essenza della natura' e 'Manga e manuali per imparare'.
''E' una mostra di rilievo per l'unicità delle opere presentate'' ha aggiunto la curatrice sottolineando come i prestiti eccezionali di collezioni quali il Chiba City Museum of Art, l'Uragami Mitsuru Collection, il Kawasaki Isago no Sato Museum, e il Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova rendano ora possibile confronti e approfondimenti di indubbio interesse. Grazie alla possibilità di far ruotare i capolavori allestiti, si potranno ammirare nel corso della rassegna ben due versioni della Grande onda, una proveniente dal Chiossone di Genova, l'altra dalla collezione Kawasaki Isago no Sato Museum. Quest'ultima è quella che da domani si può vedere affiancata da un'altra primizia, due silografie rare del Monte Fuji rosso: una molto nota, in cui la montagna è raffigurata con un rosso mattone piatto, mentre nell'altra, usando una diversa tecnica, la cromia è liquida, chiara, quasi trasparente. Di straordinario interesse e bellezza, i rotoli dipinti, in cui Hokusai ripropone vedute del Fuji o dame seducenti, avvolte in kimono, resi in modo strabiliante da un'infinita serie di meravigliosi dettagli. In questo caso il confronto è con Eisen, di 30 anni più giovane, famoso per gli innumerevoli ritratti di beltà femminili alla moda. Un diluvio di splendide immagini, una sorta di 'Vogue' dell'epoca, che conquistò persino Van Gogh, tanto da riprodurne una cortigiana alle spalle di 'Pere Tanguy'.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it