(ANSA) - Città di Castello (Perugia), 13 MAR - Non è chiaro
ai più quale fu la folgorazione che colpì Alberto Burri, giovane
studente di medicina prigioniero in Texas, per spingerlo a
dedicarsi all'arte. Ma quando si arriva a Città di Castello,
dove nacque, e nel verde della campagna umbra si vede spuntare
come un'astronave il gigante nero dei capannoni che volle come
ultima dimora della sua produzione, allora si capisce che quella
illuminazione era qualcosa che come è accaduto a tanti del
Novecento travolgeva presente e futuro.
Universo Burri a Città di Castello
Nasce biblioteca multimediale in spettacolare doppio museo