(ANSA) - STINTINO, 25 GIU - Un'anfora di epoca romana, e poi
piatti e tazze, e infine una brocca di epoca post medioevale:
sono gli oggetti che un anonimo ha lasciato nei giorni scorsi
davanti all'ingresso del Mut, il Museo della Tonnara di
Stintino, in via Lepanto. Che sia stato colto da un senso di
colpa o che volesse restituire al paese un pezzo della sua
storia e della sua identità, lo sconosciuto donatore ha fatto
tutto per bene: i reperti erano avvolti in stracci e adagiati in
cassette di plastica.
Il mare ha lasciato tracce inconfondibili di stratificazione
su tutti i reperti. A ritrovarli all'ingresso del Mut è stato il
personale del museo, che ha denunciato il fatto alla
Soprintendenza e al Comune di Stintino. In tutto i pezzi
recuperati sono dodici. A due anni dalla prima riconsegna
volontaria - quando nello stesso punto furono lasciati sempre da
anonimi numerosi resti archeologici, compresa un'ancora in
piombo del periodo romano e il pezzo di un sarcofago che portava
in rilievo l'immagine di una Vittoria alata - adesso nuovi
reperti vengono restituiti al patrimonio pubblico.
"Il museo di Stintino è così, consente di riscoprire la
storia del territorio e muove le coscienze, consentendo al
patrimonio comune di riappropriarsi di questi oggetti", dice il
sindaco, Antonio Diana. Per il soprintendente Francesco Di
Gennaro questi gesti, "servono per far capire anche ad altri che
portare via i reperti dai loro luoghi è sbagliato, sono mezzi di
conoscenza, devono essere raccolti con metodi scientifici e
contestualizzati nell'ambito del loro ritrovamento". Per la
direttrice del museo, Esmeralda Ughi, "le persone si rendono
conto che il museo è un'istituzione pubblica e assumono la
consapevolezza che questi oggetti sono beni pubblici e devono
essere restituiti alla collettività".(ANSA).
Stintino, donazione anonima di reperti
Restituite alla comunità anfora romana, piatti e brocche