Prima città del Sud ad essere scelta come Capitale Europea della Cultura, Matera 2019 ha inaugurato l'anno del suo riscatto "che è un'occasione per tutto il Meridione" come ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla cerimonia di apertura all'Auditorium della Cava del Sole. Poi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiuso con il suo intervento la diretta in Eurovisione di Rai1 'Matera 2019. Open Future' con conduttore d'eccezione Gigi Proietti. "Da uomo del Sud, da presidente del Consiglio ho fiducia che dal riscatto di Matera parta il riscatto dell'intero Sud, perché il futuro sia qui" ha spiegato Conte, sottolineando che "servono investimenti che il governo sosterrà".
Il presidente del Consiglio, dopo aver esaltato la bellezza di una città che "il mondo ci invidia", citando Carlo Levi ("Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto espressiva e toccante la sua dolente bellezza"), ha annunciato che "nei prossimi giorni partiranno cabine di regia per gli investimenti e strutture tecniche per la progettazione" e "ci sarà un contratto di sviluppo per la Basilicata". Che la Capitale Europea della Cultura possa "diventare un nuovo modello di sviluppo per l'intero Mezzogiorno" è l'auspicio anche del ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli che ha incontrato il Commissario europeo alla Cultura, Tibor Navracsics, prima di arrivare alla Cava del Sole per cui il Mibac ha investito 5 milioni di euro affinché fosse agibile in modo stabile per i grandi eventi all'aperto e al chiuso all'interno del nuovo centro polifunzionale. "E' una sfida ambiziosa che sapremo vincere" ha aggiunto Bonisoli.
Nel giorno in cui si va in scena, con le bande che sfilano per il centro della città e 38 mila bandierine, 19 mila dell'Unione Europea e 19 mila di Matera 2019 a far da cornice, il ministro ha anche spiegato che è stato avviato un discorso con La Scala "per fare qualcosa a Matera. C'è la possibilità di fare a distanza, fuori Milano, dei pezzi di opera, opere condensate, che durano un'oretta invece di tre ore". Gli investimenti del governo, ha precisato però il premier Conte, saranno "a fronte di progetti sostenibili, innovativi e plausibili. Da qui deve partire un progetto di più ampio respiro per tutto il Meridione".
E guardando avanti, il premier ha spiegato che "Matera non è solo passato, è anche futuro. Matera è una città che trae dai Sassi la linfa per proiettarsi nel futuro. Molti giovani che in passato trovavano il loro futuro altrove, sono tornati a casa, favoriti dall'incremento della domanda turistica". Insomma, Matera "è un esempio di come la cultura possa essere un fattore decisivo", ha detto Bonisoli che a sua volta ha fatto notare: "C'è un aumento del turismo. È un insegnamento che dobbiamo ricordarci. L'ambizione è che qualcosa vada avanti nel corso del tempo. Dobbiamo immaginarci Matera tra 29-30 anni". Il palcoscenico che si è aperto in questa giornata esplosiva di mille speranze e propositi ha visto protagonisti anche i cittadini che si sono alzati insieme a tutta la platea della Cava del Sole in una lunga standing ovation per il sindaco Raffaello De Ruggieri che si è commosso dicendo: "Matera, dalla vergogna al riscatto".
La sua bellezza "è esplosa naturalmente. Matera è una grande lezione" ha spiegato Conte. Il riscatto dei Sassi, ha sottolineato Foa, "non resti una iniziativa isolata ma diventi il modello di un futuro possibile, soprattutto per i giovani, e un tassello nella costruzione del Sistema Italia".
E Salini ha colto in Matera 2019 la "nuova sfida della Rai per la cultura", quella "del nostro patrimonio artistico e scientifico ma anche della legalità, della dignità della persona, dell'alfabetizzazione digitale attraverso un'offerta multimediale in linea con i tempi": una cultura, "per usare le parole del presidente Mattarella", capace di essere "un antidoto al pericolo di inaridimento".
CONTE A MATERA
Mattarella a Matera, la cultura cuore dell'Europa
Città simbolo del Sud che innova. Capo Stato chiude diretta Rai1
L'inaugurazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 si è chiusa con l'atteso intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come "essere europei" sia, oggi, "parte ineliminabile delle nostre stesse identità nazionali" e come "la cultura costituisca il tessuto connettivo della civiltà europea". "Questa città - ha sottolineato il capo dello Stato - è anche un simbolo del Mezzogiorno italiano che vuole innovare e crescere, sanando fratture e sollecitando iniziative. Matera è simbolo anche dei vari Sud d'Europa, così importanti per il Continente, perché nel Mediterraneo si giocheranno partite decisive per il suo destino e per quello del pianeta".
"Questo è un giorno importante per Matera, per l'Italia. Per l'Europa, che dimostra di saper riconoscere e valorizzare le sue culture. Giorno di orgoglio per i materani, per la Basilicata" e "giorno di orgoglio per l'Italia che vede una delle sue eccellenze all'attenzione dell'intero Continente" ha spiegato ancora. "Matera è un esempio di quanto l'Europa debba alla preziosa originalità di luoghi così straordinari e ricchi di fascino".
La città dei Sassi - che, nell'immediato dopoguerra, teneva insieme la sua struggente bellezza e condizioni di estrema povertà - "è la realtà che l'Italia offre, oggi, all'Europa per mostrare come la propria storia, anche la più antica, possa aiutarci ad aprire le porte di un domani migliore" ha poi affermato il presidente Mattarella che ha ricordato come "con Matera festeggiamo, oggi, anche Plovdiv, la città della Bulgaria che condivide questo ambìto primato nel 2019".
Per Mattarella, "abbiamo il dovere di 'sostenere la creatività', le 'relazioni culturali internazionali' e di investire sul potenziamento di quella rete di conoscenza e di formazione, di innovazione e di lavoro, che sola può offrire al Continente un destino all'altezza dell'attesa dei suoi popoli" ha detto il Capo dello Stato. "A cominciare dalle generazioni più giovani, che meglio di altri - ha aggiunto - sanno come il profilo europeo sia essenziale alla loro identità".
Conduttore della serata 'Matera 2019. Open future', in diretta in Eurovisione e in Italia su Rai1, in una piazza San Caveoso blindata e colpita anche dalla pioggia battente, è stato Gigi Proietti: "Speriamo che questa città del Sud e capitale europea della cultura faccia sentire una piccola voce che possa arrivare anche ai leader europei. Tutti sono preoccupati della globalizzazione. Io direi che funzionerebbe ancora di più se si partisse dalla globalizzazione delle culture. Forse così si potrà avere un'Europa diversa e nuova" ha sottolineato l'attore prima che partisse l'Inno alla Gioia che è "l'inno d'Europa". Proietti ha ricantato cinquant'anni dopo una canzone composta su versi di Rocco Scotellaro, 'E' fatto giorno', e si è esibito con Rocco Papaleo e Stefano Bollani in un trio d'eccezione sulle note di 'Nel blu dipinto di blu' "in spagnolo, tedesco, francese, italiano, lucano". A chiudere lo show, i fuochi d'artificio.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it