(ANSA) - ROMA, 07 GIU - Le sue visioni e i suoi "sublimi
sogni" - come li definiva lo scrittore Horace Walpole
consigliandoli vivamente ai suoi studenti - e le sue "scene…
impensabili perfino nelle Indie". E poi "i suoi palazzi sopra
ponti, templi sui palazzi" e il suo scalare "il cielo con
montagne di edifici".
L'incredibile potenza grafica ma anche l'inquieto onirismo
dell'artista di origini venete ma romano d'adozione, che conta a
Bassano circa 570 opere, viene esposto nel quarto e quinto piano
di Palazzo Sturm, spazi destinati alle esposizioni temporanee,
inaugurati dopo l'ultima campagna di restauro, con la mostra di
un altro gigante dell'incisione mondiale, Albrecht Durer.
La mostra - a cura di Chiara Casarin e Pierluigi Panza - propone
tutti i capolavori grafici di Giambattista Piranesi patrimonio
delle raccolte bassanesi. Un corpus completo che comprende
incisioni sciolte e molte altre racchiuse in volumi ai quali si
aggiunge la serie completa delle Carceri d'Invenzione
proveniente dalle collezioni della Fondazione Giorgio Cini di
Venezia.
Disegnatore, incisore, antiquario e architetto, Piranesi è
considerato il più grande esponente dell'incisione veneta del
Settecento. Giunto a Roma ventenne, iniziò la produzione delle
celebri Vedute di Roma, raffiguranti ruderi classici e monumenti
antichi, tra cui quelle presenti nelle collezioni di Bassano del
Grappa. Creatore di un unico edificio, la chiesa di Santa Maria
del Priorato a Roma, ha influenzato l'opera di architetti ma
anche scenografi, pittori, poeti e scrittori. Tra i molti
Marguerite Yourcenar volle dedicargli una biografia dove, a
proposito delle Carceri scrive che si tratta di "una delle opere
più segrete che ci abbia lasciato in eredità un uomo del XVIII
secolo". (ANSA).
A Bassano le visioni e i sublimi sogni di Piranesi
In mostra a Palazzo Sturm dal 20 giugno al 19 ottobre
