(ANSA) - CAGLIARI, 12 FEB - "Non ci interessa entrare nel
merito della diatriba tra il Sindaco di Cabras e la
Soprintendente di Cagliari e Oristano. Ci preme invece
sottolineare che qui il protagonista della vicenda è
l'eccezionale patrimonio archeologico che abbiamo la fortuna di
aver in casa nostra, a cui devono essere dedicate le attenzioni
dei professionisti più competenti". Lo sostiene la federazione
degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori
(Appc) della Sardegna in merito al braccio di ferro tra il
comune dell'oristanese e la soprintendenza per il restauro di
alcune statue dei Giganti di Mont'e Prama nei laboratori di
Cagliari anzichè al museo di Canbras.
"Crediamo che quel che sta accadendo attorno ai Giganti di
Mont'e Prama sia un conflitto che deve immediatamente essere
risolto, sfruttando l'interesse della collettività per
interrogarsi sulla salvaguardia e valorizzazione del nostro
patrimonio archeologico e le nostre strategie di sviluppo
territoriale - aggiungono gli architetti - Se un paziente ha
una patologia complessa è necessario trovare la struttura dove
le cure siano quelle più appropriate per garantire la massima
efficacia, velocità di guarigione e rientro a casa. Ecco perché
non è accettabile quello che sta accadendo e che fino a questo
momento non era mai successo, anche quando, in passato, ci sono
state incomprensioni e a volte qualche parola di troppo tra
enti. Fatti come quelli saliti alle cronache in questi giorni
sono la sconfitta del nostro patrimonio, dei nostri territori e
di tutti noi sardi".
Secondo la Federazione , l'obiettivo comune deve essere
innanzitutto "quello della messa in sicurezza, tutela e
conservazione del patrimonio. In secondo luogo poi va avviato
tutto un programma di valorizzazione, anche a fini turistici,
affinché l'intero territorio chiamato Sardegna, non quel paese o
quell'altro, ne tragga beneficio. Valorizzare un territorio
significa valorizzare l'intera Isola e viceversa".
"È indispensabile e possibile - concludono - individuando
obiettivi comuni, riuscire a trovare un corretto e proficuo
canale di comunicazione, partendo dal presupposto che anche
dalle situazioni più conflittuali si posso trarre grandi
insegnamenti per velocizzare i processi di cambiamento e di
sviluppo condiviso come da noi sempre auspicato". (ANSA).
Restauro Giganti Mont'e Prama: architetti, priorità a tutela
Solo dopo pensare a valorizzazione turistica, ma stop conflitti