Il Museo Egizio di Torino riapre nel segno dell'ottimismo con un progetto espositivo dedicato alla ricerca, perché "nulla sarà più come prima, neppure i musei, che dovranno reinventarsi per diventare un elemento centrale della cultura dei territori a cui appartengono", spiega il direttore Christian Greco accogliendo questa mattina i primi visitatori con la presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie, Evelina Christillin. Il nuovo progetto espositivo dell'Egizio, 'Nel laboratorio dello studioso', è un ciclo di mostre allestite al primo piano, per mettere sotto la lente di ingrandimento una serie di reperti della collezione e offrire ai visitatori un approfondimento inedito, avvicinandoli alla ricerca. Ogni due mesi la mostra sarà dedicata a un reperto diverso, che verrà indagato dal punto di vista archeologico, storico: il primo oggetto protagonista della mostra è la statua di Hel: di epoca Ramesside (XIX dinastia, 1279-1213 a.C. circa). "L'epoca delle grandi mostre blockbuster è finita - sostiene Greco - Gli stranieri continueranno a venire, ma quello che dobbiamo fare è portare nei musei i cittadini, giovani e non. Per condividere con loro la grande cultura e la ricerca che musei come noi non hanno mai smesso di fare, dalla loro nascita. Ecco il perché di questo ciclo di 5 piccole mostre, che ci è costato dolo 10.000 euro e vuole fare prendere confidenza con la ricerca".
Con il passaggio in zona gialla del Veneto hanno riaperto le porte i Musei Civici di Venezia. Palazzo Ducale e il Museo Correr, in piazza San Marco, saranno aperti tutti i giorni della settimana, mentre da venerdì 30 aprile riapriranno, da venerdì a domenica, anche gli altri musei. La Fondazione dei Musei civici raccomanda ai visitatori la prenotazione e l'acquisto on line dei biglietti, tramite il sito www.visitmuve.it. "E' un giorno di festa - ha esordito la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, presente stamane all'apertura del Ducale - perché restituiamo ai nostri cittadini e al mondo i luoghi simbolo della bellezza e della cultura di Venezia. . Riparte Venezia e riparte l'Italia. Un grande ringraziamento va alla Fondazione Musei Civici e a tutto il personale per i sacrifici di questi lunghi mesi".
Riapre ai visitatori a partire da domani il giardino di Villa Bardini a Firenze, dopo due mesi e mezzo di chiusura dovuta alle restrizioni della pandemia. Fino alla fine di maggio l'orario di ingresso è dalle 10 alle 18; nei giorni di sabato, domenica e festivi è richiesta la prenotazione online su www.firenzemusei.it o telefonicamente 055/294883 al call center di Firenze Musei con almeno un giorno di anticipo. Sospeso l'ingresso gratuito nella prima domenica del mese. È ancora possibile visitare la celebre pergola del glicine, spiega una nota, che ha raggiunto la massima fioritura la scorsa settimana. Il pergolato su cui si propaga il glicine è lungo 70 metri e largo 4,5, un vero e proprio tunnel colorato che rappresenta una rivisitazione moderna delle antiche cerchiate del Giardino di Boboli realizzate con i lecci. "Il complesso di Villa Bardini è un luogo di magica bellezza - affermano Luigi Salvadori, presidente di Fondazione Cr Firenze, e Jacopo Speranza, presidente della Fondazione Parchi monumentali Bardini e Peyron e vicepresidente della Fondazione Cr Firenze - che, per sua vocazione, è oggi una sede preziosa di incontro e di cultura. La primavera è una delle stagioni più spettacolari poiché è possibile ammirare l'enorme varietà di fioriture presenti nel giardino. Per questo siamo lieti di poter annunciare la riapertura al pubblico, e ci auguriamo che oltre ai turisti possano ammirare questo straordinario gioiello anche i fiorentini".
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