(ANSA) - VENEZIA, 07 MAG - L' omaggio a un artista, Emilio
Vedova, che nella Berlino degli anni '60, macerata dal trauma
del post nazismo e della guerra, è stato una sorta di "padre"
per tanti giovani artisti in cerca di punti di riferimento e di
incontro con i nuovi linguaggi dell'arte. La mostra di Georg
Baselitz, alla Fondazione Vedova a Venezia, dal 20 maggio al 31
ottobre, può essere letta così, ma è anche il segno forte di un
interrotto dialogo e di un'amicizia proseguita negli anni tra
due maestri del contemporaneo.
Vedova accendi la luce", scelto dall'artista tedesco, giocato
sul filo dell'ironia e dei ricordi personali, offre la chiave di
lettura della serie di opere realizzate "alla maniera di
Vedova", in cui la tradizionale figura umana rovesciata
dell'artista tedesco si scompone in lampi di neri e bianchi
vedoviani.
Per Alfredo Bianchini, presidente della Fondazione Emilio e
Annabianca Vedova, è come se si assistesse in questi grandi
dipinti a una sorta di metamorfosi in cui Baselitz assume le
tecniche e le forme espressive del maestro veneziano pur
mantenendo la sua cifra. "Dentro questa mostra - ha detto - c'è
una storia che nasce da molto lontano ed è l'amicizia tra i
due". Di fronte a queste opere, negli spazi della Fondazione
alle Zattere, sono presenti altri lavori inediti dedicati al
cosiddetto "gelato". (ANSA).
Baselitz a Venezia, omaggio-dialogo con Vedova
Alla Fondazione Vedova dialogo tra due maestri del contemporaneo