(ANSA) - ROMA, 24 SET - L'accurata messa in sicurezza di un
gioiello dell'architettura capitolina, che la scossa di
terremoto del 30 ottobre 2016 aveva reso vulnerabile, accanto al
restauro della lanterna della chiesa di Sant'Ivo con la sua
decorazione a lingue di fuoco e della grande, bellissima sala
della Biblioteca Alessandrina, fino al vero e proprio fiore
all'occhiello di un lungo lavoro durato 5 anni, la riapertura
del corridoio disegnato da Francesco Borromini: è terminata la
prima fase del grande cantiere che, dal 2016 al 2021, ha
riportato a nuova vita il Palazzo della Sapienza, sede del
Senato, dell'Archivio di Stato di Roma e della rettoria di
Sant'Ivo alla Sapienza.
Proprio il recupero del corridoio realizzato su disegno di
Borromini per collegare il palazzo con Piazza Sant'Eustachio,
rimasto a lungo inagibile, e oggi inaugurato con il taglio del
nastro da parte della Presidente del Senato Maria Elisabetta
Alberti Casellati, rappresenta la parte più visibile di un
intervento complesso, curato dalla Soprintendenza Speciale di
Roma, che proseguirà anche nei prossimi mesi: è infatti già
iniziata una seconda fase con lavori di adeguamento delle grandi
soffitte e di altri ambienti della struttura, mentre sono stati
reperiti ulteriori fondi per il restauro degli interni di
Sant'Ivo e con le risorse messe a disposizione dal Pnrr si
provvederà a ultimare i lavori anche con interventi sullo
splendido cortile del complesso.
Palazzo Sapienza sarà dunque restituito pienamente alla
collettività iniziando un cammino verso una rinascita attesa e
doverosa, vista l'importanza storico artistica di un edificio a
cui hanno lavorato, prima degli interventi di Borromini, anche
Giacomo della Porta e Jacopo Barozzi detto il Vignola. "Cultura
e beni architettonici insieme al paesaggio sono la più grande
ricchezza del Paese: investire di più e meglio significa fornire
opportunità di lavoro soprattutto per giovani", ha detto la
Presidente Casellati. (ANSA).
Palazzo Sapienza rinasce, apre corridoio Borromini
Finita prima fase restauro, ora nuovi lavori con fondi Pnrr