MILANO - Sono - nelle parole dell'artista - "un invito a protendersi verso l'alto, i sogni, l'ideale, la luce", le sculture di Pablo Atchugarry che saranno esposte dal 27 ottobre al 30 gennaio 2022 nella sala delle Cariatidi di palazzo Reale, a Milano.
"Sono opere realizzate negli ultimi 20 anni, una panoramica del mio lavoro, con sculture che vengono dall'America, dal Belgio e dalla Germania e altre create appositamente per questa esposizione" spiega in perfetto italiano lo scultore uruguaiano, che da oltre 20 anni vive a Lecco.
Sono opere allungate, verticali, che usano tutte le sfumature del marmo, quelle esposte nella sala delle Cariatidi, mentre all'ingresso pezzi di marmo, martelli e scalpelli riproducono il caos dell'atelier, con opere in bronzo realizzate con l'antica tecnica a cera persa, altre in alabastro e in legno, realizzate con ulivi centenari destinati al rogo e "salvati dalla scultura".
"Sono tanti i segreti. Una volta - scrive Atchugarry sul catalogo edito da Skira - avevo scritto che il marmo ha una voce sottile e delicata, però se noi siamo attenti e abbiamo la pazienza di ascoltarla, essa ci racconta diversi segreti che potrebbero essere dei suggerimenti su come lavorarlo, o fino dove poter arrivare e quali sono i suoi limiti... Quindi in questa lettura, uno ha il compito veramente di ascoltare, per sapere che parte di superficie sceglierà, se veramente potrà togliere o lasciare, prima di poterlo fare concretamente.
Quindi questi segreti significano entrare veramente nell'interiorità della materia ed è allora, che si respira, quasi all'unisono, con il ritmo segnato dal marmo. Quindi questo è un universo".
Promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, Skira Editore e Gruppo Euromobil, Zalf, Désirée, l'esposizione è curata dal critico d'arte Marco Meneguzzo, in collaborazione con l'artista, ed è a ingresso libero: "ci tenevo molto, è indispensabile che la gente si avvicini all'arte, per questo - racconta l'artista, che nel 2002 ha vinto il premio "Michelangelo" e l'anno dopo ha partecipato alla Biennale di Venezia - ho creato una fondazione a Punta del Este, in Uruguay, dove il prossimo anno aprirò un museo di arte contemporanea, per restituire una piccola parte di ciò che ho ricevuto". (ANSA).
A Milano le sculture di Pablo Atchugarry
Invito a "protendersi verso l'alto, i sogni, l'ideale, la luce"