(ANSA) - MILANO, 10 MAR - I Musei Vaticani, grazie alla
collaborazione con il Museo Diocesano Carlo Maria Martini, per
la terza volta dal 2018 ad oggi in occasione della Pasqua,
regalano ai milanesi la possibilità di vedere da vicino quaranta
opere dei maggiori artisti del Novecento italiano, provenienti
dalla Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea della galleria
pontificia. La mostra 'La Passione. Arte italiana del '900
dai Musei Vaticani. Da Manzù a Gattuso, da Casorati a Carrà',
curata da Micol Forti, curatrice della Collezione d'Arte Moderna
e Contemporanea dei Musei Vaticani, e da Nadia Righi, direttrice
del Museo Diocesano di Milano, è in programma dall'11 marzo al 5
giugno, vede interpretata la Passione di Cristo soprattutto
attraverso opere del periodo tra la prima e la seconda guerra
mondiale. Da Felice Casorati a Carlo Carrà, da Marino Marini
a Renato Guttuso, fino a nomi meno celebrati come quello di
Giuseppe Montanari, le 40 opere esposte interpretano, ognuno a
modo suo, la Passione di Cristo come segno di sofferenza che ha
toccato l'intera umanità e, nello stesso tempo, considerano la
sua Resurrezione come speranza e rinascita a una vita nuova.
"Quando abbiamo deciso di portare a Milano questa mostra -
commenta Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano Carlo Maria
Martini - di certo non immaginavamo che potesse essere così
attuale. Le opere esposte infatti raccontano la Passione di
Cristo come segno delle sofferenze che stavano lacerando
l'umanità nel periodo in cui sono state realizzate. Le stesse a
cui stiamo assistendo noi in questo periodo". "Il percorso
espositivo, dopo aver toccato il tema della Passione d Cristo e
della Crocifissione, prosegue affrontando il tema della Pietà,
ma si chiude nel segno della speranza attraverso il bozzetto di
bronzo di Pericle Fazzini, preparatorio alla monumentale
Resurrezione dell'Aula Paolo VI destinata alle udienze
pontificie" ha aggiunto la direttrice dei Musei Vaticani,
Barbara Jatta. Secondo l'altra curatrice, Micol Forti,
invece, "oggi questa mostra ha un significato profondo. Alcune
opere sembrano scene appena uscite da un servizio del
telegiornale di questi giorni". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it