Cultura

Violenza donne: a Roma Laika in campo per le iraniane in lotta

Street artist, non è attacco all'Islam ma a religione come legge

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Una giovane che spicca il volo liberandosi di un hijab insanguinato e delle catene di un regime oppressivo che la rende prigioniera del fondamentalismo religioso e sullo sfondo lo stemma della Repubblica Islamica "stravolto" dal simbolo delle donne. La street artist Laika è scesa in campo così lasciando su un muro di Roma una immagine di grande forza in occasione della giornata internazionale per l' eliminazione della violenza alle donne. Il poster dell'artista mascherata dedicato alle iraniane che lottano contro gli impedimenti imposti da un sistema patriarcale è comparso oggi in via Torino all'angolo con via Cavour. "Ho scelto questa data per dire la mia su ciò che accade in Iran, per supportare le donne che lottano contro il regime islamico, per la loro libertà, a costo della vita - ha spiegato -. Ho simbolicamente affisso l'opera lungo il percorso della manifestazione nazionale, del 26 novembre, organizzata dal movimento 'NON UNA DI MENO' per dedicarla a tutt* coloro che scendono in piazza. Non c'era cornice più adatta".
    Laika ha voluto precisare che il suo ''non è un attacco all'Islam, ma ad uno stato che impone la religione come legge.
    Ogni donna iraniana deve essere libera di credere o non credere, indossare o togliere il velo. Libera dalle discriminazioni e dalle paure, e soprattutto LIBERA DI VIVERE''. Da Teheran, alle città curde del nord, passando per l'Afghanistan fino a Roma… - aggiunge l' artista - "basta guerre sui nostri corpi, basta violenza, morte e paura. A Mahsa Amini, Nasrin Ghadri, a tutte le donne che non ci sono più e a tutte quelle che ogni giorno lottano: Donna, Vita, Libertà!". (ANSA).
   

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