E' morto Piero Gilardi, uno degli artisti italiani più noti a livello internazionale tra quelli della sua generazione. Ha saputo interpretare alcuni cambiamenti epocali che hanno investito la società a partire dagli anni Sessanta.
Figlio della pittrice e modella Cecilia Lavelli, Gilardi debutta nel 1963 con l'opera neodadaista Macchine per il futuro presso la Galleria L'Immagine di Torino, partecipando alla nascita dell'Arte Povera e della Land Art. Nel clima politicizzato della fine degli anni Sessanta, decide di interrompere la produzione artistica e cerca nuove esperienze di vita nelle aree periferiche del pianeta, partecipando all'elaborazione teorica di nuove tendenze artistiche, Land Art, Antiform Art, Arte Microemotiva.
Vicino alla 'nuova sinistra' (sinistra extraparlamentare), abbraccia i movimenti artistici della creatività collettiva e spontanea, vivendo esperienze creative non solo in Italia, ma anche in Nicaragua, in vari Paesi dell'Africa e nei territori dei nativi americani negli Stati Uniti. Ritorna alla piena produzione artistica nel 1981, anno nel quale inizia anche una ricerca interattiva e multimediale, volta al coinvolgimento pieno e dinamico del pubblico nelle installazioni da lui create (Pulsazioni, Absolut, Shared emotion). Tra le numerose personali quelle al Castello di Rivoli (2012), al Pav di Torino (2013), al Maxxi di Roma (2017) e al Michel Rein di Parigi (2020). A maggio 2022, il Magazzino Italian Art di Cold Spring, nello stato di New York ha aperto al pubblico una mostra dedicata a Gilardi e ai Tappeti-Natura.
E' morto Piero Gilardi, l'artista dei Tappeti-Natura
Era nato a Torino il 3 agosto del 1942