Cultura

Installazione per le vittime delle leggi razziali a Pisa

Firmata da Elena Cologni, sarà inaugurata prima dell'estate

Installazione per le vittime delle leggi razziali a Pisa

Redazione Ansa

(ANSA) - PISA, 10 MAR - Quattrocentosedici placche d'ottone per ricordare i cittadini ebrei ufficialmente censiti a Pisa nel 1938 e colpiti dalle leggi razziali. È questo l'intervento che l'artista Elena Cologni ha progettato per la facciata esterna del Polo della Memoria San Rossore 1938, dove sarà installato prima dell'estate. Un progetto che, a distanza di 85 anni dalla firma di quei provvedimenti, vuole riannodare i fili della memoria e ricordare la comunità ebraica pisana nella sua città e nei suoi luoghi, dove viveva, lavorava e cresceva i propri figli.
    416_SR1938, questo il titolo dell'opera, è solo il primo di una serie di interventi che, oltre alla facciata, interesseranno anche il giardino del Polo didattico dell'Università di Pisa: dei gradoni in memoria dei docenti ebrei espulsi dall'Ateneo e un'istallazione in ricordo degli studenti ebrei stranieri che quelle leggi, firmate dal re nella tenuta di San Rossore, allontanarono da carriere e studi condannandoli, in molti casi, all'inferno dei lager nazisti.
    "Con l'installazione di Elena Cologni si rafforza il messaggio di cui il Polo della Memoria - San Rossore 1938 è portatore e si rinnova l'impegno della nostra comunità in difesa dei valori della democrazia, della libertà e del diritto alla dignità di ciascun essere umano - afferma Riccardo Zucchi, rettore di Pisa -. Di tutto ciò ringrazio il mio predecessore, il professor Paolo Mancarella, che ha fortemente voluto questo progetto".
    Commissionato dall'università di Pisa e curato da Alessandro Melis e Ilaria Fruzzetti - soci dello studio Heliopolis 21 Architetti Associati - assieme alla curatrice e critica di arte contemporanea, Gabi Scardi, l'intervento di Elena Cologni è realizzato in collaborazione con la Comunità ebraica di Pisa e con il Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell'Ateneo pisano. Il progetto ha avuto inoltre il supporto di Cambridge School of Art, Anglia Ruskin University e Arts Council England.
    (ANSA).
   

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