Cultura

Zweigstelle Capitain, a Napoli si perpetua la pittura

Allestita da Regina Fiorito è della Galerie Gisela Capitain

Zweigstelle Capitain, a Napoli si perpetua la pittura

Redazione Ansa

(di Francesco De Filippo) (ANSA) - TRIESTE, 20 APR - In una immaginaria perpetrazione, l'arte della pittura si tramanda di generazione in generazione a Napoli: da Edgar Degas si riallaccia a tre note artiste contemporanee, Isabella Ducrot, Jacqueline Humphries e Liza Lacroix. A fare da vettore tra le due epoche è un nobiliare edificio napoletano, Palazzo Pignatelli di Monteleone che nei primi anni dell'Ottocento fu acquistato dal nonno del pittore Edgar Degas e dove l'artista venne a vivere da adulto. È negli splendidi saloni che la Galerie Gisela Capitain propone le tre autrici. E' la mostra Zweigstelle Capitain in un allestimento curato da Regina Fiorito.
    Per essere chiari, la Gisela Capitain è una importante galleria internazionale, Zweigstelle Capitain, significa Succursale Capitain (Gisela) e Regina Fiorito è una specialista tedesca, direttrice della Galerie, sposata con il pittore e scenografo napoletano Lino Fiorito. E i napoletani? Loro simpaticamente, pur abituati ai francesi e alla loro lingua, hanno storpiato il nome dell'enorme stabile riscrivendolo nel ben più pragmatico palazzo "d''o ggas" (del gas). Le tre artiste sono differenti tra loro: napoletana ma romana d'adozione e 92enne è Isabella Ducrot; Jacqueline Humphries, 62 anni, è americana; Liza Lacroix, 34 anni, è canadese ed è la più giovane. Tre artiste molto diverse per provenienza, stile e generazione Zweigstelle Capitain è dunque uno spazio espositivo temporaneo e itinerante, che quest'anno fa sosta in quattro sale del Degas in occasione della terza edizione. Le due precedenti si erano tenute a Roma, con l'intenzione di creare una piattaforma espositiva mobile e flessibile, stimolante per gli artisti. Zweigstelle Capitain, infine, ha una ambizione profonda, creare spazi nei quali incontrarsi, scambiare idee e incoraggiare nuovi contatti tra artisti e cultura del luogo.
    "Credo in Napoli, nel suo potere seduttivo che vince sullo stereotipo di città difficile in mano alla camorra", afferma Regina. La mostra è aperta fino alla fine del mese. (ANSA).
   

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