(ANSA) - PALERMO, 05 LUG - "Questa installazione, dalla
duplice identità, è stata la codifica dei veri colori
dell'aurora boreale, un fenomeno che avviene mettendo in
relazione il nostro pianeta con il sole, con le tempeste solari.
Di giorno puoi fruirne osservando degli specchi, come se fossero
degli scudi.
"L'installazione - spiega l'artista - dialoga fortemente con
lo spazio circostante perché la pianta stessa dell'opera è un
chiaro riferimento a quella che è la cultura federiciana.
L'aspetto volumetrico, quindi tutto il suo innalzamento, in
realtà sono tutti multipli di otto e questi otto vengono messi
in relazione con il cortile di Palazzo Reale, che era anche
residenza del Sovrano. Segue lui stesso un codice non casuale,
geometrico, cosa che abbiamo scoperto con gli architetti e
quindi era bellissimo poter creare una relazione architettonica
con questo elemento all'interno del cortile e con lo spazio
circostante". Per non parlare del rapporto dell'opera con la
luce: "Arcobaleno, Aurora boreale, tramonto, sono fenomeni
particolari che, per quanto ovvie, sono fonte continua di
stupore per l'individuo. Dobbiamo educare l'altro a
meravigliarsi, sempre".
L'artista romano recupera così il legame tra arte e scienza.
Cicconi, che ha esposto, tra gli altri, anche in Messico, negli
Stati Uniti, in Georgia, in Inghilterra, in Austria e in
Lituania, mette in relazione la materia e la luce, proseguendo
la sua ricerca tra arte, scienza e le tematiche legate allo
"spazio" e al "tempo". Studia il rapporto tra materia e forma,
una delle grandi ossessioni dell'arte del XX secolo. Nelle sue
opere la materia è medium artistico, ma è anche un espediente
creativo per indagare sull'essenza della materia in dialogo con
le teorie della fisica. (ANSA).
Edoardo Dionea Cicconi, 'così faccio dialogare arte e scienza'
L'artista 'racconta' la sua installazione al Palazzo Reale