Cultura

L'intarsio sorrentino verso la candidatura Unesco

Avviato iter con iscrizione nel patrimonio culturale immateriale

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 29 LUG - Il primo passo è stato realizzato, iscrivere nel patrimonio culturale immateriale campano l'intarsio sorrentino. Ora si guarda oltre, alla candidatura Unesco e, soprattutto, al vero obiettivo: fare in modo che quella che è una vera e propria arte non vada persa. "La storia dell'intarsio raggiunge il suo massimo splendore nel 1830 grazie all'opera di Luigi Gargiulo e di Michele Grandville, che attraverso le Esposizioni Universali diffusero la conoscenza e l'interesse verso le loro opere", ha ricordato in un incontro con artigiani e istituzioni l'architetto Alessandro Fiorentino che in un suo palazzo del centro storico di Sorrento ha realizzato il Museo Bottega della Tarsia Lignea.
    Intorno al 1980 inizia però una crisi del settore "a causa della commercializzazione da parte di produttori cinesi di oggetti intarsiati con il laser. Oggetti che ovviamente nulla hanno a che vedere con i saperi dei nostri artigiani, che tuttavia per vincere la sfida oggi devono rivolgere lo sguardo a produzioni orientate più all'interior design che al souvenir, e a convertire le botteghe anche a luoghi di formazione". La tarsia lignea, le cui origini si fanno risalire tra il XIV e il XV secolo, grazie all'opera dei monaci benedettini del monastero di Sant'Agrippino a Sorrento, consiste nel tagliare e assemblare tutto rigorosamente a mano, piccoli tasselli di legno, andando così a creare mosaici, motivi ornamentali e figure. Una complessa lavorazione che dà vita a oggetti e mobili di elevato pregio stilistico, con ricami raffinati e ricche decorazioni. Soddisfatto il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, che guarda alla candidatura Unesco: "Turismo e cultura sono un binomio imprescindibile e su questi binari si muove la nostra azione. Per la prima volta siamo di fronte ad uno strumento concreto e tangibile per valorizzare l'intarsio sorrentino. Una tradizione che abbiamo sempre sostenuto con iniziative e progetti mirati. Il riconoscimento certificherebbe a livello internazionale il valore di questa storica pratica artistica in termini di mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione e di ricchezza di conoscenza e competenze che vengono trasmesse da una generazione all'altra". (ANSA).
   

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