Cultura

Italia dell'Unesco in mostra, "pure queste foto sono patrimonio"

La curatrice Fabiani ha selezionato gli scatti dei fotografi

Redazione Ansa

(di Lucia Magi) (ANSA) - LOS ANGELES, 21 SET - Dalle Dolomiti all'Etna, passando per la Val D'Orcia; i centri storici di Firenze, Siena, Roma, ma anche di Genova, Verona e Ferrara; la torre di Pisa, il Colosseo, ma anche Crespi d'Adda, Aquileia e le cantine storiche del Piemonte. Los Angeles rende omaggio al patrimonio artistico italiano e ai suoi fotografi. Da oggi al 15 dicembre, l'Istituto di cultura della città californiana ospita la mostra "Unesco Italia. Fotografie", un percorso lungo tutto il paese attraverso gli scatti di alcuni maestri della fotografia dal dopoguerra ad oggi, da Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin a Olivo Barbieri, Mimmo Jodice e Raffaela Mariniello.
    "Attenzione, però. Non si tratta di una collezione di foto turistiche. Immagini del Colosseo o della torre di Pisa si trovano a valanghe su Google. Il nostro è un lavoro di ricerca e di racconto della realtà. Oltre alla stupefacente bellezza dei siti italiani, in mostra abbiamo portato la visione del fotografo, l'occhio di chi guarda e cattura. Anche i nostri autori sono, a tutti gli effetti, patrimonio universale". Lo dice all'ANSA Francesca Fabiani, curatrice dell'esposizione e responsabile dell'area di fotografia contemporanea dell'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (Iccd) del Ministero della Cultura. "Siamo il paese più ricco di siti protetti dall'Unesco - continua Fabiani - così dal 2006 abbiamo cominciato a chiedere ad alcuni autori di fotografarli. Abbiamo raccolto più di 200 scatti. Selezionarne 43 è stato davvero difficile!", dice mentre ultima i dettagli dell'esposizione.
    Promossa dal Ministero della Cultura, l'esibizione gira il mondo grazie a quello degli Esteri. Los Angeles è la seconda tappa, dopo Washington e prima, forse, di New York. "Siamo felici di ospitare questa mostra, che testimonia lo sterminato patrimonio del paese e allo stesso tempo introduce al linguaggio della fotografia più recente, in un dialogo tra eredità e contemporaneità che ci fa accostare al passato con occhi nuovi, grazie alla lente di questi grandi fotografi", dichiara il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura Emanuele Amendola.
    (ANSA).
   

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