(ANSA) - ROMA, 21 SET - Lo sguardo puntato su una umanità
fatta di miseria, donne, madri e figli, la fatica dei lavoratori
più umili, cercando la vita nei ritratti così come nei corpi,
soprattutto femminili, nelle proteste di piazza dei campesinos e
nella quotidianità degli ultimi con uno stile volutamente
imperfetto. Tina Modotti raccontata solo dalle fotografie
scattate in soli sei anni della sua breve vita.
Nelle sale di Palazzo Roverella spiccano le 41 immagini della
settantina che Tina Modotti scelse per la sua prima mostra
personale all' Università Nazionale Autonoma del Messico nel
dicembre 1929. L' artista si fece fotografare davanti a una
serie di scatti ora riuniti per la prima volta. Tina copre
stranamente una delle fotografie. Mancano le conferme ma
Costatini ipotizza che possa trattarsi del volto del leader
comunista cubano Julio Antonio Mella, suo grande amore, ritratto
subito dopo l' assassinio all' inizio dell' anno mentre era
sottobraccio a lei, qui inserito nella ricostruzione filologica
di quella che all' epoca venne definita ''la prima mostra
rivoluzionaria in Messico''. (ANSA).
Una fotografa e niente altro, lo sguardo di Tina Modotti
Artista, militante, femminista. Rovigo la racconta in 300 scatti