Cultura

Online Regio archivio fotografico Uffizi, scatti tra '800 e '900

Consultabili oltre 45mila foto realizzate con varie tecniche

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 15 NOV - Il Regio archivio fotografico degli Uffizi, istituito dal direttore delle Gallerie fiorentine Corrado Ricci nel 1903 con l'intenzione di dotare il museo di una raccolta fotografica a disposizione del pubblico, sbarca sul sito del museo e diventa accessibile a tutti.
    L'archivio, spiega una nota, ritenuto perduto ma riscoperto nel 2018 durante dei lavori di ripristino in alcuni spazi chiusi da lungo tempo e riaperti durante i lavori per i Nuovi Uffizi, raccoglie oltre 45. 000 fotografie realizzate con varie tecniche (albumine, gelatine ai sali d'argento, stampe al carbone, stampe fotomeccaniche a mezzatinta e collotipie). Si tratta principalmente di riproduzioni, effettuate da circa 300 autori tra fotografi, editori e stampatori, di opere d'arte italiane e straniere, ma anche monumenti, paesaggi, persone ed eventi storici non solo fiorentini (come, ad esempio, la distruzione della chiesa degli Scalzi affrescata dal Tiepolo a Venezia durante la prima guerra mondiale o la costruzione della diga di Malamocco, sempre nel Veneziano).
    L'arco di tempo coperto da queste immagini va dagli albori della fotografia a metà Ottocento fino agli anni Sessanta del secolo scorso. La collezione è stata rinvenuta cinque anni fa ancora all'interno di grandi contenitori originali, realizzati su misura all'inizio del Novecento per facilitare la consultazione e la conservazione del materiale fotografico, ed è stata digitalizzata e ora messa online.
    Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt "è il sogno di tutti trovare un tesoro in soffitta. E le foto riemerse dalle stanze nascoste degli Uffizi sono un tesoro nel senso più letterale del termine. È vero che il loro valore materiale è enorme, ma quello che per noi tutti conta di più è che raccontano la storia, con fedeltà e con poesia. E poi c'è il valore aggiunto di vedere come erano conservate e consultate.
    Con calma, anche dal computer di casa, si potrà viaggiare nei fatti di oltre un secolo e ammirare le opere d'arte constatandone condizioni e aspetti talvolta perduti, e perciò preziosi". (ANSA).
   

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