Cultura

A Palazzo Blu di Pisa il 'Buon Samaritano' di Riminaldi

Acquistato dalla Fondazione Pisa per il museo

Redazione Ansa

(ANSA) - PISA, 22 NOV - A distanza di un anno dall'acquisizione del 'Cristo e la Samaritana al pozzo' di Artemisia Gentileschi, la Fondazione Pisa ha presentato oggi l'acquisizione di un dipinto di Orazio Riminaldi (1593-1630), pittore pisano formatosi a Roma nelle più importanti botteghe del tempo e rientrato a Pisa per realizzare la cupola del duomo, in occasione del restauro della cattedrale coordinato da Curzio Ceuli.
    'Il buon Samaritano' (1625-1630), che entra a far parte del percorso museale di Palazzo Blu dopo un accurato restauro. Il dipinto, attribuito al Riminaldi da Pierluigi Carofano e Franco Paliaga già nei primi anni 2000, rappresenta il buon Samaritano che nel Vangelo di Luca (X,30-37) si prende cura del viandante aggredito dai briganti e lasciato moribondo sulla strada che da Gerusalemme porta a Gerico. Il Samaritano è raffigurato nel momento in cui versa una mistura di olio e vino nella ferita del viandante, steso nudo in diagonale nella composizione della scena. Dal punto di vista stilistico, spiega la nota della Fondazione Pisa, "l'opera presenta evidenti affinità con la produzione matura del Riminaldi, tra il 1625 e il 1630: il buon Samaritano deve molto alla lezione del caravaggismo europeo, stemperato però dalla lezione dei Carracci, di Lanfranco e del Guercino verso uno stile più dolce e meditato". In occasione dell'evento, la collezione d'arte di Palazzo Blu, all'interno della quale è stato collocato 'Il buon Samaritano' sarà visitabile gratuitamente da giovedì a domenica.
    "La Fondazione Pisa - osserva il suo presidente Stefano Del Corso - è da sempre molto attenta al recupero di opere d'arte e testimonianze di valore storico e culturale riguardanti Pisa e il suo territorio, da inserire nella collezione di Palazzo Blu".
    Secondo il sindaco, Michele Conti, "è un'acquisizione prestigiosa, dopo quella di uno dei capolavori di Artemisia Gentileschi; entrambe frutto di una politica lungimirante del museo che, attraverso la collezione permanente, offre ai pisani e ai turisti un'occasione di crescita culturale". (ANSA).
   

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