Cultura

'Generazione anni 60-70', progetto di ricerca Aba di Catania

Mostra e convegno, dalla bottega all'alta formazione artistica

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANIA, 15 GEN - Una mostra e un convegno per scandagliare, con il contributo di studiosi e testimoni del tempo, una stagione straordinariamente dinamica della formazione artistica superiore in Italia. E' l'obiettivo di 'Generazione anni 60-70. Fondatori e Accademie di Belle Arti in Italia ai tempi della contestazione' progetto di ricerca, a cura di Vittorio Ugo Vicari e Gianni Latino, promosso dall'Accademia di Belle Arti di Catania.
    In programma, dal 17 al 19 gennaio 2024, due giornate di studi - ospitate nell'Aula magna dell'Accademia di Catania, presieduta da Lina Scalisi e diretta da Gianni Latino - durante le quali i direttori delle Accademie in questione si confronteranno con storici dell'arte, architetti, filosofi e saggisti.
    "L'obiettivo - spiegano i curatori - è quello di ricostruire il fecondo contesto artistico, culturale e politico, stretto fra gli echi del Dopoguerra e i primi tumulti dell'imminente rivoluzione studentesca, in cui germinarono le nuove istituzioni di alta formazione artistica nell'Italia centro meridionale. Una concezione della Res Pubblica che per la prima volta riconosceva all'intellettuale e all'artista il fondamentale ruolo di guida per lo sviluppo culturale ed economico delle 'periferie' nella consapevolezza del fatto che una pubblica istruzione artistica avrebbe finito per elevare il tenore di vita dei territori". L'iniziativa è realizzata con il sostegno del Mur.
    Completa il progetto la mostra "Tra figurazione e segno.
    Incisione e incisori dell'Accademia di Belle Arti di Catania.
    1968-2023", al Gam dal 18 gennaio al 17 marzo, con il patrocinio del Comune di Catania, a cura di Laura Ragusa, storica dell'arte e docente Abact, che con una selezione di circa settanta incisioni ricostruisce la storia della scuola di Grafica dell'accademia etnea a partire dal contributo del suo fondatore, il maestro Sciavarrello. Chiude l'allestimento una sezione sperimentale a cura del corso Nuove tecnologie dell'arte, con un'esperienza immersiva in realtà virtuale e sonorizzazione spazializzata applicata all'opera dell'ungherese Arnold Gross "Piccola città italiana" (ANSA).
   

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