Cultura

Egitto respinge progetto di restauro della piramide di Micerino

Team archeologico egiziano-giapponese voleva rifare rivestimento

Redazione Ansa

(ANSA) - IL CAIRO, 15 FEB - Un Comitato statale egiziano ha respinto un progetto avanzato da un team archeologico egiziano-giapponese che proponeva il rifacimento dell'involucro della piramide di Micerino, la più piccola del complesse di Giza, reinstallando all'esterno i blocchi di granito che da migliaia di anni giacciono alla base della piramide.
    In un rapporto consegnato al ministro del Turismo e delle Antichità Ahmed Issa, il Comitato si è opposto all'unanimità alla reinstallazione dei blocchi di rivestimento in granito sostenendo l'importanza di mantenere lo stato attuale della piramide senza alterazioni, "dato il suo eccezionale valore universale ed archeologico". E affermando che sarebbe impossibile accertare l'esatta posizione originale di uno qualsiasi dei blocchi. "Di conseguenza - afferma il rapporto - qualsiasi reinstallazione dei blocchi di granito cambierebbe l'antico tessuto originale e l'aspetto della piramide, nascondendo importanti prove di come gli antichi egizi progettavano e costruivano le piramidi".
    Il ministero aveva inizialmente approvato alcune ricerche sul posto, ma ha bloccato i lavori, consentendo agli archeologi di proseguire con alcuni rilievi non invasivi.
    In Egitto il progetto aveva suscitato scalpore e polemiche, anche in relazione all'alto costo, in un momento di grave crisi economica del Paese.
    La piramide di Micerino, grande un decimo di quella di Cheope, risale al 2.510 avanti Cristo. In origine avrebbe dovuto essere tutta ricoperta di granito rosso di Assuan ma la prematura morte di Micerino la fece frettolosamente terminare con il bianco calcare di Tura. Il lato nord conserva parte del rivestimento, che però non risulta liscio dando l'impressione di un lavoro non terminato. Vi è anche un'ampia breccia, dovuta al figlio di Saladino che l'aprì nel 1196 per cercare l'aureo corredo funerario del sovrano Micerino. Fu edificata in più riprese, materiali vari e varie tecniche, rappresentando nelle sue irregolarità un esempio unico nel suo genere. (ANSA).
   

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