Cultura

Arriva il mecenate, il Vittoriano tornerà a luccicare

Al via il restauro dei gruppi scultorei finanziato da Bulgari

Redazione Ansa

I due gruppi scultorei del Pensiero con le ali spiegate e dell'Azione di guerra, le Vittorie alate e dietro di loro pinnacoli portabandiera: riacquisteranno tutti l'originale splendore dorato, una lucentezza ormai scomparsa dopo anni di mancati interventi. E con loro verranno anche restaurati il Mare Adriatico e il Mar Tirreno, le statue di ispirazione romana che abbelliscono le due fontane collocate ai lati dell'ingresso principale. Gli interventi iniziano nei prossimi giorni e termineranno dopo l'estate e il cantiere sarà aperto ai visitatori: dopo il recente restauro della Dea Roma e dei fregi dell'Altare della Patria di Angelo Zanelli, al Vittoriano si apre questo nuovo cantiere che Vive, il polo del Vittoriano e palazzo Venezia, realizzerà grazie al contributo di Bulgari, la maison del lusso che rinnova con questa nuova opera di mecenatismo il suo inscindibile legame con Roma e con l'arte.

Si tratta, spiega la direttrice del Viva, Edith Gabrielli, di un progetto "pilota", in questo caso finanziato da un privato, che servirà poi come campione per i futuri interventi di restauro e di complessiva ristrutturazione del Vittoriano su cui verranno destinati ben 17 milioni di euro: 14 saranno messi a disposizione dal ministero della Cultura e 3 da quello della Difesa. "Si tratta di opere di notevole pregio artistico, storico e simbolico che materializzano i valori fondanti del nostro Risorgimento" sottolinea Gabrielli rimarcando la necessità degli interventi. Il Vittoriano, spiega, è passato dagli 800mila visitatori del 2015 agli oltre 4 milioni del 2023: " e i primi due mesi di quest'anno ci dicono che siamo ancora un crescita. Il Vittoriano è stato rivalutato come simbolo della nostra Nazione ma anche come opera d'arte. In quest' ottica non possiamo pensare di gestire un monumento così importante senza intervenire sulla struttura e sugli impianti che sono poco affascinanti da raccontare ma fondamentali per far funzionare bene il monumento e che avranno anche una ricaduta in termini di percezione perché verrà rivista anche l'illuminazione". Sul progetto specifico, però, si è impegnata la maison del lusso, nata a Roma nel 1884, con una donazione di 240mila euro realizzata tramite l'Art Bonus. "Oltre ad essere il luogo in cui il brand nacque 140 anni fa, la città eterna è per Bulgari una inesauribile fonte di ispirazione. Siamo orgogliosi di poter contribuire ad essere esempio di chi, come noi, comprende il valore inesauribile di tanta bellezza" ha detto l'ad del Gruppo Bulgari, Jean Christophe Babin".

Bulgari, nel corso degli anni ha già finanziato, tra gli altri, il restauro dei mosaici a Caracalla, lavori a palazzo Braschi, il restauro di due dipinti di Paolo Veronese e dei marmi della collezione Torlonia ed ha messo 1 milione di euro per consentire l'accessibilità all' Area Sacra di Largo Argentina. Anche i lavori al Vittoriano saranno in dialogo con quelli pianificati per la Capitale e, in particolare, per il progetto della Metro a piazza Venezia. "Non c'è contraddizione tra conservazione del patrimonio ed innovazione: l'importante è collaborare" spiega Gabrielli. Una volta terminati i lavori di questo intervento, intanto, vedremo "restituita la leggibilità di tutto il fronte del monumento e dei singoli elementi scultorei: rivedremo le statue di bronzo dorato con le finiture che in questo momento vediamo solo avvicinandoci perché l'effetto di insieme è andato perduto. Invece come ci insegna la grande tradizione del restauro italiano il nostro intervento deve sempre mirare a reintegrare l'immagine".

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