(ANSA) - PALERMO, 05 MAR - Italia nostra esprime "sconcerto e
sorpresa" per come è stato ricostruito e posizionato il telamone
del parco archeologico della valle dei Templi, ad Agrigento,
inaugurato lo scorso 29 febbraio alla presenza del presidente
della Regione Renato Schifani. "Una sorta di stereometrico totem
contemporaneo che si staglia perentoriamente sui verdi declivi
del Parco agrigentino.
Decontestualizzato. E quest'immagine, inevitabilmente, suscita
in noi il ricordo dei frammenti sparsi del tempio di Zeus nella
sublime Valle, quando il paesaggio era memoria, armonia tra
natura e storia", dice il professore Leandro Janni, presidente
di Italia Nostra Sicilia.
L'esperto scientifico del progetto, l'architetto Alessandro
Carlino, ricorda Janni, "ha spiegato che si tratta di
'un'esposizione temporanea come fosse una vetrina; e poi è un
progetto reversibile'. Non è la prima volta che singolari
sperimentazioni espositive vengono realizzate nel Parco: nel
2011 la collocazione della grande scultura bronzea 'Icaro
caduto' di Igor Mitoraj, un'irruzione impropria e priva di
collegamento storico con il contesto. Persino il compianto
Sebastiano Tusa, nel 2018, da assessore regionale dei Beni
culturali, autorizzò un'invasiva e cacofonica mostra d'arte
contemporanea nella Valle dei Templi di Agrigento: 'Jan Fabre,
Ecstasy & Oracles'".
"Insomma: taluni - conclude Janni - a cominciare dai suoi
direttori, ritengono che le mirabilissime vestigia del Parco e
il superbo, rigoglioso paesaggio che si affaccia sul mar
Mediterraneo non siano sufficienti per attrarre turisti e
visitatori. E dunque si ricorre a tali 'protesi espositive' che,
a nostro parere, nulla aggiungono alla sublime, straordinaria
bellezza del Parco. Semmai, la infrangono e la offendono. Ma i
tempi che stiamo attraversando e i protagonisti sulla scena
questi sono". (ANSA).
Italia Nostra, 'telamone d'Agrigento una protesi fuori contesto'
Presidente regionale critica il manufatto: 'Suscita sconcerto'