(ANSA) - IL CAIRO, 10 GIU - L'Egitto torna alla carica per
chiedere la restituzione della Stele di Rosetta, l'inestimabile
reperto risalente al 196 d.C. e scoperto casualmente nel 1799,
che riporta un'iscrizione tradotta in tre grafie, geroglifici,
demotico e greco antico e che ha permesso di decifrare gli
scritti più antichi del mondo allora conosciuto. Attualmente si
trova al British Museum e a più riprese Il Cairo ne ha chiesto
invano la restituzione. Ad annunciarlo è stato il più famoso
egittologo vivente, l'egiziano Zahi Hawass, presentando la
nascita di una fondazione che porta il suo nome impegnata nella
conservazione del patrimonio archeologico.
Durante una conferenza tenuta al Cairo alla presenza di
numerosi ambasciatori e del capo della delegazione europea al
Cairo, Christian Berger, Hawass ha detto che una petizione per
il recupero della Stele ha già ottenuto 300mila firme, con
l'obiettivo di arrivare a un milione.
All'incontro hanno partecipato importanti personalità della
cultura egiziana, l'ex ministro del Turismo e delle Antichità,
Khaled El Anani, candidato egiziano alla carica di Direttore
Generale dell'Unesco e vari ambasciatori, oltre al capo della
delegazione dell'Unione Europea al Cairo Christian Berger.
Hawass, egli stesso ex ministro delle Antichità, ha spiegato che
la nuova Fondazione è un'organizzazione senza scopo di lucro
destinata soprattutto a far convergere risorse finanziarie sul
recupero e la conservazione del patrimonio culturale egiziano,
tuttora in gran parte da scoprire e in parte da recuperare.
"Non interverremo nel lavoro quotidiano nel settore
dell'antiquariato - ha detto l'egittologo, ma collaboreremo con
numerose istituzioni. Aiuteremo il Consiglio Supremo delle
Antichità, insegneremo i geroglifici nelle scuole. È importante
valorizzare e diffondere in Egitto la storia faraonica, e sarà
l'unico periodo storico di cui la Fondazione si occuperà in
vario modo". Saranno tra l'altro organizzati gite per i bambini
ai siti archeologici e un programma per gli studenti
universitari.
La Fondazione - ha aggiunto - accetterà donazioni
dall'estero, facendo affidamento anche su risorse nazionali e
istituirà borse di studio per archeologi. (ANSA).
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