Cultura

Vittoria per tre al Premio di scultura Henraux

A Querceta di Seravezza le opere di Erlanger, Martini, Kiswanson

Redazione Ansa

(ANSA) - LUCCA, 14 GIU - La newyorchese Olivia Erlanger, il fiorentino Nicola Martini e lo svedese Tarik Kiswanson sono i vincitori della VI edizione del premio internazionale di scultura Henraux, che contribuisce a valorizzare la scultura contemporanea in marmo. Il Premio è un progetto culturale che rappresenta la continuità della storia di Jean Baptiste Henraux nella Versilia delle Apuane e del marmo, e ricorda la grande rivoluzione nella scultura contemporanea che l'azienda ha avviato all'inizio negli anni '60 del secolo scorso. Gli artisti premiati sono stati scelti dopo un'attenta selezione da un prestigioso comitato e da una giuria composta da Edoardo Bonaspetti, direttore artistico della Fondazione Henraux; Eike Schmidt, direttore del Museo di Capodimonte; Eva Fabbris, direttrice del Museo Madre di Napoli; Nicola Ricciardi, direttore artistico della Fiera Internazionale d'arte contemporanea di Milano e Chiara Costa, head of programs di Fondazione Prada. Il tema del Premio Henraux è dedicato al rapporto tra tecnologia e figurazione e a quelle ricerche espressive in grado di affrontare i mutamenti in atto, anche grazie agli avanzati impianti che l'azienda mette a disposizione degli artisti. Le opere dei vincitori saranno esposte per la prima volta nella sede della Fondazione Henraux a Querceta di Seravezza , in provincia di Lucca, dal 21 luglio al 30 settembre nello spazio espositivo dedicato al Premio, la antica segheria di Henraux. Per il Premio Henraux 2024 Olivia Erlanger si è concentrata su una serie di sculture di occhi, le cui iridi fanno riferimento alla rappresentazione di spazi psicologici e al modo in cui la memoria li deforma. Il progetto artistico di Nicola Martini, 'Kuka R2900 ultra F', è il nome mutuato da una delle macchine fresatrici a controllo numerico presente nel ciclo di produzione dell'azienda. Le sculture 'Cradle (Culla)' di Tarik Kiswanson sono simili a bozzoli che ricordano gli stati di trasformazione in natura, forme che alludono a uno stato nascente di possibilità e suggeriscono l'immanenza del divenire.
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it