Cultura

Al museo Bardini di Firenze le opere di Leonardo Meoni

La sua prima mostra museale, fino al 10 ottobre

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 17 GIU - Si intitola 'Gli altri colori purtroppo, sono tutti caduti', la prima mostra museale in Italia dell'artista fiorentino, classe 1994, Leonardo Meoni, in programma al Museo Stefano Bardini di Firenze fino al 10 ottobre. Il progetto, spiega una nota, a cura di Sergio Risaliti e organizzato dal Museo Novecento in collaborazione con Amanita, ospita una selezione di opere ideate specificamente per le sale espositive del Museo Bardini in stretto dialogo con la collezione dell'antiquario e connoisseur fiorentino.
    Il titolo della mostra Gli altri colori purtroppo, sono tutti caduti, trae ispirazione da un brano di Cesare Brandi che rievoca la tecnica pittorica dell'affresco, la cui cattiva conservazione provoca la caduta di porzioni di pittura e la comparsa dei disegni preparatori retrostanti. Le lacune e le sinopie rappresentano per Meoni la visione di uno spazio ulteriore, velato, che tuttavia illumina l'intera composizione.
    Da qui emerge una riflessione più ampia sul restauro, sulla luce e il buio, e sul concetto del tempo, che porta alla caduta da cui, dichiara l'artista, "esce la luce, ovvero la sinopia, qualcosa che c'era dentro, la verità".
    La mostra al Museo Stefano Bardini si articola in diverse sezioni che sviluppano il dialogo tra luce e oscurità. Per Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, "una nuova mostra si aggiunge alle molte organizzate dal Museo Novecento in questi ultimi anni qui al Museo Bardini. È la volta di Leonardo Meoni chiamato a confrontarsi con le straordinarie collezioni di questo museo e la loro messa in scena così speciale e peculiare.
    Le opere di Meoni sono state tutte commissionate e realizzate per questi spazi e infatti si integrano perfettamente con quanto vi risplende e risuona all'interno. Per un artista italiano la pittura è un'operazione molto difficile, il carico sulle spalle è enorme. Può bloccare l'ispirazione e farla cadere nell'accidia oppure trascinarla nella nostalgia e nel citazionismo di maniera. Meoni invece con spregiudicata audacia e freschezza elabora il figurativo e le tecniche sperimentando nuove iconografie che nascono dal dettaglio dalle lacune, utilizzando una tecnica e un materiale che nessuno ha sperimentato a questo livello prima di lui". (ANSA).
   

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