(ANSA) - PARIGI, 26 GIU - Come un nuovo potente omaggio allo
storico gemellaggio che unisce Roma e Parigi. I capolavori della
Collezione Torlonia arrivano al Louvre, tra i musei più celebri
e frequentati al mondo, per una grande mostra in programma dal
26 giugno all'11 novembre, negli appartamenti appena restaurati
di Anna d'Austria e la cosiddetta 'Sala di Augusto' - la parte
del museo concepita fin dall'Ottocento per accogliere le
collezioni permanenti d'arte antica.
Dopo Roma e Milano, la celeberrima raccolta di statuaria
antica - tra cui la Fanciulla di Vulci, il maestoso sarcofago
consolare della via Ardeatina, il colossale Dacio prigioniero,
la statua di Caprone (con la testa attribuita a Gianlorenzo
Bernini) e due imponenti statue d'atleta - incanterà Parigi
proprio nel periodo dei Giochi Olimpici, in programma dal 26
luglio all'11 agosto. 'Intitolata 'Chefs-d'oeuvre de la
collection Torlonia' (Capolavori della Collezione Torlonia), la
mostra è nata "grazie all'importante partenariato tra il Louvre,
la Fondazione Torlonia, la soprintendenza Speciale di Roma ed
Electa", dichiara la curatrice Cécile Giroire, sottolineando che
per la prima volta nella storia quella che viene cosiderata come
"la più grande collezione privata di scultura romana" lascia
l'Italia per un'esposizione all'estero.
Rispetto alle precedenti mostre a Roma e Milano curate da
Salvatore Settis e Carlo Gasparri, la tappa lungo le rive della
Senna può vantare dieci pezzi 'inediti', tra cui l'imponente
'Tazza Medici', a suo tempo sistemata nella loggia di Villa
Medici a Roma. In conferenza stampa al Louvre, il commissario
scientifico della mostra, Martin Szewecyk, spiega che la tappa
francese "non è solo l'esportazione della collezione Torlonia a
Parigi. Ma qualcosa che si poteva fare soltanto qui".
Un'occasione "unica" per mettere in luce "la storia comune e le
profonde affinità esistenti tra la collezione Torlonia e quella
del Louvre". (ANSA).
Al Louvre in mostra i capolavori dei Torlonia
La raccolta esposta fino all'11 novembre, anche alcuni 'inediti'