(ANSA) - CASERTA, 04 LUG - Sono stati scoperti tesori e
importanti testimonianze ad Aversa (Caserta) durante i lavori di
restauro del chiostro del complesso conventuale di Sant'Antonio
al Seggio, prima chiesa intitolata al Santo di Padova. Si tratta
di parti di un'ampia decorazione a fogliami, all'interno della
quale sono posizionate immagini di santi e sante dell'ordine
francescano; si intravede il dolcissimo volto di una suora, con
l'abito delle clarisse, forse proprio santa Chiara,
riconoscibile dal libro della regola che la santa stringe sul
cuore, e una figura di frate giovane la cui mano destra presenta
il segno delle stimmate, probabilmente l'immagine come san
Francesco, fondatore dell'ordine serafico. Il recupero della
storica Chiesa è stato avviato nel dicembre 2023 dalla
Prefettura di Caserta, competente nella gestione del Fondo
Edifici di Culto della provincia, dopo che alcuni anni addietro
nel complesso conventuale si erano verificati dissesti
strutturali che resero necessaria la dichiarazione di
inagibilità, costringendo i Frati Francescani ad abbandonare
l'antica dimora. Pertanto, vennero affidati alla Soprintendenza
Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e
Benevento i lavori per il restauro del complesso. Dopo le
operazioni di messa in sicurezza delle parti a rischio del
fabbricato, il Direttore dei Lavori, Oreste Graziano, ha
iniziato le opere necessarie per restituire decoro alla
fabbrica; e, fra queste, il ripristino del Chiostro gotico del
complesso; così, nel predisporre il trattamento delle volte al
di sotto dell'attuale imbiancatura, il tecnico si è reso conto
che stavano emergendo in più punti tracce di colore che
progressivamente si sono rivelate molto estese e attribuibili,
sulla base di un primo esame, ad una delle ristrutturazioni dei
secolo XVI. Le fonti attestano che il complesso conventuale di
Sant'Antonio al Seggio è uno dei più antichi insediamenti
francescani della Campania, e la chiesa è la più antica fra
quelle dedicate a Sant'Antonio, dal momento che alcune fonti
documentarie - come il Codice di san Biagio - la riportano fin
dal 1232, anno della canonizzazione del Santo di Padova, morto
nel 1231. Entusiasmo e soddisfazione alla Diocesi di Aversa, con
il Direttore dell'Ufficio per i Beni Culturali, Monsignor
Ernesto Rascato, che spiega che "con il convento trecentesco in
restauro si intende offrire alla città uno spazio di
fraternità, un luogo di memoria e di cultura. Ed inoltre il
ritrovamento di una vasta decorazione gotica sotto l'intonaco
del chiostro della prima chiesa al mondo intitolata al Santo di
Padova, rappresenta un forte segnale di rinascita culturale per
i cittadini aversani e per l'intera umanità, in un tempo
difficile, ma ricco di bellezza e di speranza". Per il
Sovrintendente Mariano Nuzzo, "la passione e il lavoro
straordinario dei funzionari della Soprintendenza hanno
consentito il rinvenimento di pitture murali molto interessati,
che ci consentiranno di avviare nuovi studi sul complesso
ecclesiastico e indagare ulteriormente il contesto figurativo
fino ad oggi sconosciuto. La sinergia con gli enti, nel caso
specifico la Prefettura e la Diocesi, hanno consentito di poter
eseguire un lavoro attento e certosino che ha reso possibile
questa nuova inaspettata scoperta pittorica". (ANSA).
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