Cultura

Urbino celebra a Palazzo Ducale i 100 anni di Volponi

Dal 19 luglio le opere della collezione del poeta marchigiano

Redazione Ansa

(ANSA) - URBINO, 05 LUG - In occasione dell'anniversario dei 100 anni dalla nascita di Paolo Volponi, scrittore e poeta, uomo politico e dirigente aziendale, appassionato collezionista d'arte, Urbino lo celebra con una mostra della Galleria Nazionale delle Marche, a Palazzo Ducale, che propone opere dalla pittura bolognese del Trecento fino alla grande stagione caravaggesca ed emiliana di alcuni tra i più celebri artisti del Seicento.
    La mostra, che si inaugura il prossimo 19 luglio, accoglie i dipinti donati dallo stesso Volponi nel 1991 e dalla moglie Giovina Iannello insieme alla figlia Caterina nel 2003. Fino al prossimo 6 gennaio 2025 l'esposizione ha l'obiettivo di andare più a fondo nell'indagine sulla predilezione di Volponi per il Seicento, tra ricerca naturalistica e virtuosismo pittorico.
    Alcune tele permetteranno di riscoprire i temi del rapimento estatico e della penitenza fisica, del nudo, sia esso femminile o maschile, indagato nella verità epidermica del tempo che logora, della natura morta come verità popolare e al contempo meditazione sull'esistenza attraverso un genere che trovò la sua massima concettualizzazione nel Seicento, del colore e della luce come strumenti per indagare la natura e come corrispettivi pittorici della prosa figurativa volponiana.
    In contemporanea è visitabile sempre a Palazzo Ducale la grande esposizione Federico Barocci Urbino. L'emozione della pittura moderna offre l'irripetibile opportunità di ammirare un'ampia porzione della pittura italiana, e non solo,del XVII secolo, considerata da più punti di vista.
    La mostra Volponi Corporale (dal titolo del suo celebre romanzo) - si snoderà attraverso un nucleo di otto opere pittoriche: in posizione d'onore per chi entra dalla sala grande del Cinquecento si potrà ammirare la Maddalena in estasi (dal perduto originale del Caravaggio), cui si accosta il San Girolamo sorretto dagli angeli di Rutilio Manetti. Alle pareti di fondo seguono le due nature morte, la ricetta popolare di un Battistello 'gastronomo' e una vanitas tipica degli esercizi spirituali sul senso del tempo e dell'esistenza; in controparete un San Girolamo penitente di Lorenzo Gennari tratto dalla pala della Pinacoteca civica di Cento, il quale chiude la selezione accanto a una Sofonisba suicida di ambito guercinesco al pari del già citato San Girolamo del Gennari.
    A centro sala, a rievocare due grandi passioni di Volponi, uno straordinario Martirio di San Sebastiano di Schedoni (da ricollegare idealmente a pochi metri di distanza all'Elemosina di Sant'Elisabetta d'Ungheria) e un Cristo alla colonna di Carlo Saraceni, pittore tra i più amati e che viene evocato appunto in chiusura del Corporale. Otto opere che andranno ad aggiungersi alle altre 21 delle donazioni Volponi già presenti nel percorso museale; tra di esse anche il Sacrificio d'Isacco di Mattia Preti, il Davide in contemplazione della testa di Golia di Guido Reni, Il filosofo Origene di Jusepe de Ribera, L'Accademia di Platone di Salvator Rosa.
    Tutte le opere presenti alla Galleria Nazionale delle Marche e provenienti dalla Collezione Volponi saranno riunite in un agile catalogo, che reca il testo di Massimo Raffaeli, disponibile per i visitatori. (ANSA).
   

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